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Ministro Poletti: “Gli studenti italiani hanno in testa il voto ma non serve a niente”

«Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21. Così un giovane dimostra che in tre anni ha bruciato tutto e voleva arrivare. In Italia abbiamo un problema gigantesco: è il tempo. Perché i nostri giovani arrivano al mercato del lavoro in gravissimo ritardo. Quasi tutti quelli che incontro mi dicono che si trovano a competere con ragazzi di altre nazioni che hanno sei anni meno di loro e fare la gara con chi ha sei anni di tempo in più diventa durissimo. Se si gira in tondo per prendere mezzo voto in più si butta via del tempo che vale molto molto di più di quel mezzo voto. Noi in Italia abbiamo in testa il voto, non serve a niente».

Queste le parole pronunciate ieri a Verona da Giuliano Poletti, ministro del Lavoro del Governo di Matteo Renzi.

Per Poletti, quindi, gli studenti universitari pensano più ad avere un voto alto piuttosto che a velocizzare la conclusione degli studi per entrare nel mercato del lavoro.

Siete dello stesso avviso del ministro?

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2 Risposte

  1. Giovanni

    ma questo ministro ha mai parlato con i nostri giovani?

    e’ sicuro che sognano il 110 e lode?

  2. elda

    finalmente lo ha detto un ministro1 Ormai avere la laurea non è più un prestigio.
    Inventarsi di sana pianta un lavoro grazie a cui nutrirsi rende degno di considerazione e prestigio.