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Miur: finanziamenti per nave da guerra. Serve davvero per le ricerche?

Qualche giorno fa su Younipa si è parlato delle enormi difficoltà delle Università italiane che, sommerse da tagli lineari e continui negli anni, non riescono più a far quadrare i bilanci.

Andando, però, a spulciare nelle varie pagine del bilancio del Miur – il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – ci si imbatte in finanziamenti quantomeno discutibili.

Ben 50 milioni di euro, infatti, sono stati stanziati per l’acquisizione di una nave da guerra in grado di fornire supporto alle forze speciali e soccorrere sommergibili in difficoltà. E altri 97 milioni serviranno per il cofinanziamento del programma satellitare militare Cosmos-Skymed.

È scattata subito, così, la protesta dell’UDU, il cui coordinatore nazionale Michele Orezzi ha affermato: «Questi stanziamenti suonano davvero come un affronto agli studenti, considerati i tagli e il bassissimo, nonché quasi nullo, investimento sul diritto allo studio che è stato fatto in questi anni. Chiediamo al Ministro Carrozza di far chiarezza sulla questione con la speranza che smentisca queste notizie che, se confermate, rappresenterebbero un’altra spesa ingiustificata e assurda, un doppio attacco alla costituzione di cui si devono accertare subito le responsabilità e che va bloccato immediatamente, destinando quei fondi per la concessione di borse di studio».

Mi sorge qualche perplessità sul fatto che una nave da guerra possa servire per ricerche o in ambito di chissà quale studio. E mi chiedo perché in un momento di così grave crisi economica, come quello che stiamo vivendo, si spendano risorse economiche importanti in questo modo.

Non c’è il ministero della Difesa – che sta di per sé subendo critiche enormi per l’affare F35 – per questo tipo di spese?

O, magari, mi sbaglio e queste spese, che a prima vista sembrano davvero superflue, saranno davvero utili?

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A proposito dell'autore

Studente di Scienze della Comunicazione, appassionato di sport, soprattutto di pallacanestro.