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Nota di Unipa sul tonfo in classifica Censis 2019

L’Università degli Studi di Palermo ha inviato una nota alla comunità accademica e ai sindacati Confsals Snals e Cisl che avevano duramente criticato il crollo in classifica di Unipa nella rilevazione del Censis sugli atenei italiani. In calce le firme del rettore Fabrizio Micari e del direttore generale Antonio Romeo.

«Con riferimento alle note richiamate in oggetto, non può non rilevarsi la puntualità con la quale codeste OO.SS. non perdono occasione, ancora una volta, per riportare i risultati della rilevazione annuale effettuata dal CENSIS, sottolineando esclusivamente il decremento di alcuni indicatori relativi al nostro Ateneo. E ancora una volta perpetrando una sterile e inutile polemica e dimostrando uno scarso attaccamento all’Istituzione, attraverso una propaganda negativa tesa a dividere i componenti della Comunità Accademica e allontanare gli studenti attuali e potenziali.
Nel merito occorre invece informare la Comunità Accademica che la declamata emorragia di iscritti è sconfessata dall’Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari – al quale la Classifica CENSIS fa riferimento – i cui dati, ad ogni buon fine, si riportano nei seguenti due grafici dai quali si desume altresì il trend degli studenti iscritti e degli studenti immatricolati negli ultimi dieci anni.

Occorre inoltre ribadire che alcuni dei dati utilizzati dal CENSIS per la formulazione della classifica di che trattasi si riferiscono a risorse e scelte che esulano dalle attribuzioni universitarie. Ci si riferisce, segnatamente, alle voci dei Servizi e, ancor di più, delle Borse che, com’è noto, sono di prevalente competenza dell’Amministrazione Regionale.
A tal proposito giova, ancora una volta, ricordare che i servizi in termini di pasti erogati e contributi per alloggi, così come le borse di studio per gli studenti bisognosi e meritevoli, costituiscono, o DOVREBBERO costituire, obiettivi prioritari dell’azione della Regione Siciliana nell’ambito del Diritto allo Studio. Ci si augura, in tal senso, che la recente approvazione della
legge regionale sul Diritto allo Studio possa produrre effetti positivi e soprattutto CONCRETI.
Per contro si segnala una costante crescita nell’ambito delle Strutture destinate agli studenti nonché dell’Internazionalizzazione, entrambe aree di azione dell’Amministrazione universitaria su cui tanti sforzi sono stati profusi con evidente successo.
Circa il dato relativo alla Comunicazione e ai servizi digitali, sarà cura di questa Amministrazione chiedere opportuni chiarimenti al CENSIS, considerata l’impossibilità di riscontrare direttamente il dato che ha originato questa brusca variazione e, allo stesso tempo, adottare opportune misure ed azioni tese a migliorare l’efficienza dei servizi sopra indicati.
Inoltre, appare del tutto strumentale l’ennesimo pretestuoso riferimento alle aree della didattica e della ricerca che nulla ha a che vedere con i risultati dell’indagine condotta dal CENSIS per la stesura della classifica di che trattasi.
Infine, nel prendere atto dell’inutilità degli sforzi profusi nel tentativo di moderare i toni polemici, confermando tuttavia l’auspicio che gli stessi lascino il posto a critiche costruttive nell’interesse generale, si conferma che la volontà di questa Amministrazione è totalmente contraria allo slogan “Indietro tutta” per evitare di ritornare ad una fase negativa che, essa sì, ha portato al drastico calo degli iscritti e degli immatricolati».

L’assessore regionale alla Formazione ed ex rettore Roberto Lagalla ha commentato: «Credo che, di fronte all’ostinata evidenza dei numeri e dei risultati, non serva alimentare polemiche o tentare giustificazioni non richieste. Sta di fatto che il Mezzogiorno è, ormai da anni, punto di fuga del capitale umano e che, nonostante la volenterosa e qualificata attività del nostro sistema universitario regionale, i dati che riguardano gli Atenei siciliani, in particolare Palermo,  appaiono penalizzanti rispetto all’impegno generosamente profuso dalle nostre comunità accademiche. Resta, comunque, prioritario continuare a lavorare sull’innovazione e sulla internazionalizzazione dei nostri Atenei, garantendo il diritto allo studio ed incrementando le possibili prospettive occupazionali. Da parte sua, il governo della  Regione Siciliana è impegnato in questa direzione, sostenendo il sistema universitario regionale e collaborando operosamente con esso».

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