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Pagò una multa 53 centesimi in meno del dovuto, ora dovrà pagarne 200 volte di più: “È assurdo”

Prese una multa di 28,70 euro, ma decisa di pagarla entro 5 giorni dalla contestazione tramite bonifico così da ridurre l’importo dovuto. Per puro errore, però, versò 53 centesimi in meno e ora dovrà pagare 109 euro. È accaduto a una donna di Cadoneghe (Padova) nell’ottobre del 2017.

“Con mia incredibile sorpresa – ha raccontato la donna al Gazzettino -, tre anni dopo, il 10 dicembre 2020, ho però ricevuto da parte di Abaco spa (che riscuote i tributi per conto del Comune, ndr) un avviso che faceva presente che la multa non risultava pagata”. “Ho subito scritto ad Abaco spiegando l’involontario errore e ho proposto di pagare la differenza con gli interessi. Il 22 febbraio 2021, Abaco risponde che non è possibile, in quanto il loro cliente, ovvero l’Unione del Medio Brenta, ‘non ha la discrezionalità di rideterminare importi'”.

“Ho pagato con un bonifico bancario entro 5 giorni, così ho evitato la sanzione massima, di 41 euro”, ha raccontato la donna al quotidiano. “Oggi mi ritrovo con una procedura di esecuzione coattiva del credito per 109 euro, che si riferiscono all’intera multa non pagata e non ai soli 53 centesimi di differenza. Non voglio certo che mi si passi per una che non rispetta le leggi. La multa era giusta e l’ho pagata. Tuttavia, nella fretta ho commesso un errore sulla cifra, accreditando all’ufficio dei vigili urbani la somma”.

“Certo è che non avrei ipotizzato neppur lontanamente che mi venisse contestato un errore così effimero”, ha sottolineato la donna. “È assurdo che siano serviti tre anni per effettuare varie verifiche che, magari, se fatte in tempi brevi non avrebbero portato a dover pagare 109 euro. Ho pagato comunque 28,17 euro alle casse dell’Unione, che però non risultano da nessuna parte. In fase di chiusura di bilancio quei soldi dove sono stati collocati?”. “Il sindaco e l’assessore al bilancio si sono dati da fare in questo anno trascorso dall’ultima comunicazione di Abaco, ma alla fine il risultato è stato lo stesso: i vigili non possono rideterminare gli importi né accettare pagamenti diversi”, ha concluso la donna. 

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