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Rettorato di Unipa, ecco il perché della mia candidatura

Carissimi,
la nostra Università sarà chiamata nel corso di quest’anno al rinnovo dell’Ufficio di Rettore, momento certamente tra i più importanti della vita dell’Ateneo poiché consente ai suoi componenti di scegliere, in funzione della loro sensibilità e dei loro orientamenti, la figura che ritengono più adatta per assumere la guida dell’Ateneo.

Oggi questa scelta riveste una rilevanza ancora maggiore per il ruolo che le Università sono chiamate ad assumere nel contesto nazionale ed internazionale: le Università, infatti, non sono più soltanto luoghi di didattica e di ricerca, bensì devono rappresentare motori di sviluppo economico, garanti di giustizia e di crescita sociale e laboratori di nuovi modelli di apprendimento.

Il nostro Ateneo, che negli ultimi anni ha affrontato un costruttivo percorso di cambiamento, deve impegnarsi in questa sfida, che ha una valenza particolarmente rilevante in un contesto socio-economico quale quello siciliano.

Le attuali circostanze sono certamente complesse: la drastica riduzione dei finanziamenti e del turn-over, la conseguente limitata possibilità di assicurare un efficace reclutamento, ma anche di valorizzare le professionalità già esistenti, le sempre maggiori difficoltà legate al reperimento delle risorse finanziarie necessarie per garantire una didattica di qualità connessa ad una ricerca di avanguardia, costituiscono ostacoli di non poco rilievo, determinando incertezza per il futuro e rendendo complessa la programmazione.

Sono convinto che si debba reagire a queste difficoltà, che sia necessario imprimere una accelerazione. Il nostro Ateneo deve mantenere e riaffermare il suo rango di Research University e proporsi, con sempre maggiore efficacia, quale motore di crescita culturale, economica e sociale del territorio, valorizzando compiutamente il patrimonio e la completezza dei saperi che lo caratterizzano.

Occorre rilanciare e attuare idonee strategie che puntino all’attrattività e all’eccellenza dell’offerta formativa, all’attenzione rivolta all’intera filiera della formazione, all’internazionalizzazione, alla ricerca di avanguardia e all’attiva partecipazione al dibattito scientifico internazionale, all’implementazione di avanzati modelli di trasferimento della conoscenza volti alla crescita culturale, sociale ed economica del territorio, a prestazioni assistenziali di elevata specializzazione correlate alla ricerca scientifica. Occorre creare le condizioni per un efficace reclutamento e per consentire la progressione di carriera dei Colleghi meritevoli. Si tratta di obiettivi coerenti con i meccanismi di valutazione e di assegnazione delle risorse agli Atenei, ma che ritengo abbiano valore in assoluto.

Nello stesso tempo è necessario che trovi piena attuazione, all’interno dell’Ateneo, un modo di pensare e di agire che valorizzi la Persona (Studenti, Docenti, Personale Tecnico-Amministrativo) in tutte le sue caratteristiche e potenzialità, ma anche come componente di una Collettività, come portatore di un contributo utile e necessario per il raggiungimento dell’obiettivo comune.

In un momento di difficoltà è necessario fare Squadra. La parola chiave deve essere collegialità. Al riguardo, serve la preparazione e la disponibilità dei Docenti e del Personale Tecnico-Amministrativo in un’assunzione collettiva di responsabilità e in uno spirito di sincera e rinnovata collaborazione. È necessario, attraverso la massima condivisione delle informazioni e delle decisioni, alimentare un clima di fiducia reciproca, superare diffidenze e ostilità e riaffermare l’orgoglio di appartenenza all’Università di Palermo.

L’importanza della sfida, la ferma convinzione che non si possano e non si debbano risparmiare sforzi per affermare il ruolo del nostro Ateneo, mi inducono ad esprimere la mia disponibilità alla candidatura per l’ufficio di Rettore dell’Università di Palermo per il periodo 2015-2021. Sono stato peraltro incoraggiato ad assumere questa decisione dal sostegno spontaneo e convinto di numerosi gruppi di Docenti di diverse aree culturali dell’Ateneo, nonché di rappresentanze degli Studenti e del Personale Tecnico-Amministrativo.

Intendo mettere a disposizione il mio tempo, la capacità di ascoltare e lavorare in gruppo, l’entusiasmo, le idee, l’impegno, la passione che hanno sempre caratterizzato la mia attività di docente e ricercatore ed i miei precedenti incarichi organizzativo-gestionali. Sono certo che in un autentico clima di collegialità e condivisione saremo in grado di interpretare il cambiamento in atto per rafforzare la nostra posizione nel panorama nazionale ed internazionale.

Nei prossimi mesi avrò cura di incontrare tutti gli attori dell’Ateneo, allo scopo di attuare un proficuo scambio di opinioni sui principali temi che caratterizzano il nostro mondo, dalla governance del sistema accademico all’organizzazione, dal reclutamento alla valorizzazione del personale, dalla didattica alla ricerca, dall’assistenza sanitaria al trasferimento della conoscenza, dall’efficienza amministrativa ai servizi agli Studenti, dall’internazionalizzazione all’edilizia universitaria.

Sono infatti convinto che il documento programmatico da sottoporre al corpo elettorale al momento della presentazione ufficiale della candidatura (così come stabilito dallo Statuto), debba costituire il punto di arrivo di una elaborazione progettuale personale già da tempo avviata, ma anche l’esito di una interlocuzione ampia ed approfondita, fondata sull’attenzione e l’ascolto di tutti i punti di vista.

A questo proposito, non credo sia opportuno intraprendere questo percorso permanendo nella carica di Presidente della Scuola Politecnica, per rispetto nei confronti del nostro Ateneo e della libertà di tutti. Vi comunico pertanto che formalizzerò al più presto la mia istanza di autosospensione da Presidente della Scuola.

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A proposito dell'autore

Rettore dell'Università degli Studi di Palermo.