Superare gratis il blocco di ChatGPT: Come fare? ChatGPT è la famosa IA generativa di OpenAI dal suo lancio ha sconvolto il mondo, da mesi ormai non si parla di altro. Purtroppo, da oggi, in ottemperanza a un pronunciamento del garante della privacy italiano, il sito è inaccessibile dall’Italia.
Hanno problemi anche gli utenti italiani che cercano di utilizzare la nuova versione di Bing che si ritrovano solo i vecchi risultati web invece di quelli realizzati da ChatGPT. In questo articolo, quindi vedremo tutti i metodi che funzionano per superare il blocco e per continuare a usare ChatGPT e Bing senza limitazioni.
E’ stato annunciato ufficialmente il 30 marzo 2023 dalla Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP), autorità italiana per la protezione dei dati personali, il divieto di utilizzo di ChatGPT che entrerà in vigore immediatamente e sarà attivo fino a quando ChatGPT non ottempererà alle norme del GDPR dell’UE.
Le ragioni del pronunciamento del garante hanno scatenato in rete un vespaio di polemiche; tutto è nato nei giorni scorsi, quando ChatGPT ha confermato che per colpa di un bug risolto alcuni utenti avevano avuto accesso alla lista di comandi impartiti da altri utenti. Ma il rischio per la privacy in questo caso non sarebbe per nulla eclatante, in quanto questi dati non avrebbero avuto la possibilità di ricondurre ai possessori.
ChatGPT è un’IA generativa e in quanto tale non è un motore di ricerca, quindi è molto difficile che possa essere utilizzata per ricerche sensibili. Anzi, l’utilizzo per argomenti sensibili (come quelli riguardanti la salute), di ChatGPT è fortemente sconsigliato in quanto l’IA potrebbe fornire risultati fuorvianti (molto verosimili ma non veri).
Solo il garante italiano, si è mosso in senso tanto restrittivo per un bug corretto. Si spera che il provvediamo venga ritirato al più presto ma nel mentre queste sono le problematiche principali che vengono contestate:
ChatGPT è un’intelligenza artificiale che deve essere addestrata; il chatbot continua a fornire e processare dati degli utenti per fornire risposte sempre migliori e pertinenti.
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Il GPDP sostiene che, oltre alla violazione delle leggi sulla privacy, non vi sia alcuna giustificazione legale per la massiccia raccolta ed elaborazione dei dati personali da parte di OpenAI per addestrare gli algoritmi di ChatGPT.
Il regolatore italiano ha notato come ulteriore violazione delle leggi sulla privacy dell’UE il fatto che OpenAI non informi gli utenti sulle modalità di raccolta dei loro dati personali.
Proprio la violazione ad inizio di questo paragrafo ha messo in luce la possibilità che i criminali possano utilizzare ChatGPT per commettere frodi e reati informatici, alimentando le preoccupazioni.
Il GPDP ha rilevato che ChatGPT espone il sistema a utenti sotto i 13 anni senza il loro consenso, violando il GDPR dell’UE. La mancanza di meccanismi di rilevamento dell’età da parte di ChatGPT è stata citata come causa del problema.
Il divieto all’uso di ChatGPT in Italia potrebbe migliorare il sistema e avere ripercussioni a livello globale. Gli utenti che in Italia vogliono continuare ad usare il chatbot, hanno a disposizioni delle soluzioni.
Per propria natura, i servizi VPN sono perfetti per aggirare i blocchi territoriali; funzionano infatti in modo molto semplice, criptando il traffico in ingresso e inviandolo ai server VPN, facendo in modo che la connessione provenga da un altro punto.
Capite bene che una VPN è perfetta per aggirare il tipo di blocco a cui è stato sottoposto ChatGPT.
Abbiamo parlato di VPN gratuite, una delle migliori è implementata sul browser Opera. Per utilizzarla su desktop ti basta:
A questo punto potrete utilizzare il sito di ChatGPT senza problemi, se dovrebbe ancora mostrarvi la schermata di blocco. Basta cliccare sulla barra sul pulsante azzurro VPN e scegliere nel menù a tendina “Americhe” a posto di posizione ottimale.
Il browser Opera è disponibile anche su mobile (quindi su Android e iOS) e offre la stessa comoda VPN ecco come utilizzarla per aggirare il blocco italiano a ChatGPT.
In breve sono spuntati diversi modi per continuare a utilizzare l’IA generativa di Open AI in Italia anche senza una VPN, ecco i più interessanti:
La prima opzione si chiama Poe (come il famoso scrittore di romanzi gialli), ed è un comodo servizio gratuito che permette di utilizzare gratuitamente ChatGPT 3.5 e di provare (con un singolo messaggio al giorno ChatGPT 4).
Oltre ChatGPT, Poe permette di usare altre interessanti e avanzate IA generative, come Sage, e DragonFly.
L’utilizzo del servizio è semplice, basta collegarsi al sito, e fare un account, si può velocizzare il login usando i tasti “Continue with Google” oppure “Continue with Apple“.
Una volta fatto l’accesso, ci si trova davanti ad una schermata molto lineare, che sulla sinistra permette di scegliere il bot e sulla destra l’IA generativa che preferisci utilizzare.
Selezionata l’IA generativa di tuo gusto, nel nostro caso ChatGPT 3.5, puoi scrivere il tuo messaggio e ricevere rapidamente risposta.
Il tempo che Poe impiega a darti una risposta è in praticamente identico a quello dell’interfaccia ufficiale di Open AI.
Link: POE
Fatta la legge trovato l’inganno, è un motto di dire tutto nostrano che si adatta bene al caso. Per aggirare il blocco che il garante ha messo a ChatGPT nel nostro paese, ecco nascere PizzaGPT.
PizzaGPT non traccia in alcun modo i suoi utenti, e non fornisce dati personali a ChatGPT. Il sito è gratuito e usa le API di Open AI. L’utilizzo di queste API non è gratuito (ogni richiesta costa pochi cent), quindi il comodo sito per continuare a funzionare ha bisogno delle donazioni dei propri utenti, visto che non presenta alcuna forma di pubblicità e tracciamento.
Proprio per contenere i costi, non è possibile creare vere conversazioni con ChatGPT e ogni richiesta verrà considerata a parte.
Nonostante le limitazioni si tratta di un servizio davvero interessante, speriamo abbia successo.
Link: PizzaGPT
Moltissimi utenti utilizzeranno le VPN gratuite per aggirare il blocco imposto dal garante. Quindi molte richieste al servizio arriveranno da un numero molto ridotto di indirizzi IP, questo è tipicamente un comportamento sospetto.
Quindi spesso potreste vedere dei captcha come quello nello screen che vi chiederanno se siete umani. State sereni il servizio continuerà a funzionare, solo che simili controlli potrebbero rallentare il vostro flusso di lavoro.
Per farli sparire una buona soluzione è quella di passare a una VPN a pagamento, sono utilizzate da un numero minore di utenti e offrono tipicamente un numero maggiori di indirizzi IP che rinnovano spesso.
Il semplice cambio del DNS che serve per bloccare molti siti bloccati in Italia, come alcuni notissimi siti pirata, non funziona in questo caso.
Il motivo è presto detto: stavolta non solo il dominio è stato rimosso dai DNS nostrani ma in ottemperanza al provvedimento, anche ChatGPT ha limitato l’accesso agli utenti nostrani che hanno un indirizzo IP italiano.
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