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Udu: “Palermo e Messina le uniche Università che non prevedono esoneri sulla tassazione”

Il 10 luglio scorso si è riunito il Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Palermo e, tra i temi affrontati, c’è stato anche quello inerente alla tassazione degli studenti idonei e beneficiari di borsa di studio.

Come si legge da una nota inviata da UdU Palermo, «la proposta di delibera proponeva in sostanza di eliminare l’esonero relativo al pagamento della tassa d’iscrizione (circa 200€) previsto fino ad oggi per studenti idonei e vincitori di borsa e quello relativo al pagamento della prima rata dei contributi di Ateneo per tutti quegli studenti che, pur idonei alla borsa di studio, si trovino al primo anno fuori corso».

«Il Rettore – continua l’associazione studentesca – ha sostenuto in sede di CdA di essere vincolato in questa scelta a seguito di un parere dell’Avvocatura dello Stato che riteneva non legittimo l’esonero applicato da Unipa sulla contribuzione d’Ateneo, dichiarando inoltre agli studenti presenti in CdA chela mancata approvazione di questa delibera avrebbe messo Unipa a rischio rispetto ad un’eventuale richiesta di risarcimento da parte del Ministero per danno erariale provocato appunto dagli esoneri “illegittimi”».

«Forti delle normative vigenti sul Diritto allo Studio – prosegue l’UdU – gli studenti presenti hanno chiesto il rinvio della votazione in merito a questa delibera, al fine di approfondire le motivazioni che avevano portato a questo parere da parte dell’Avvocatura. Il rinvio del punto non è stato consentito e alla fine della seduta, la delibera è stata approvata, riuscendo solo ad eliminare il secondo dei punti prima elencati, mantenendo però l’eliminazione dell’esonero relativo alla tassa d’iscrizione».

«Secondo questa delibera quindi, tutti gli studenti idonei e/o beneficiari della borsa di studio saranno tenuti al pagamento (senza rimborso) della tassa d’iscrizione ad UNIPA che va da un minimo di 198 ad un massimo di circa 220 euro proporzionalmente al reddito dello studente», ha spiegato l’UdU.

E ancora: «Buona parte delle motivazioni addotte durante la seduta in questione dai proponenti della delibera sono da noi ritenute palesemente errate. Una più approfondita analisi del testo di delibera ci ha infatti consentito di capire che Unipa non ha in realtà nessun obbligo in merito all’imposizione di questa tassa, è anzi obbligata all’esonero da entrambe le normative attualmente in vigore in merito al Diritto allo Studio, in cui si prevede esplicitamente che le Università “esonerino dalla tassa d’iscrizione e dal contributo d’Ateneo tutti gli studenti idonei e/o vincitori di borsa di studio” (Art. 8 comma 1 DPCM 9 Aprile 2001 – Art. 9 comma 2 D.Lgs n. 68/2012). La motivazione della delibera si basa invece su un’interpretazione faziosa e forzata della normativa che, carente di un decreto attuativo che aveva il compito di regolamentare i criteri di accesso alle borse, lascia in parte spazio a ipotesi errate come quelle espresse dall’Avvocatura dello Stato prima e da Unipa poi. Di fatto, Unipa ritiene di poter fare ricadere sulle tasche dei circa 10000 studenti idonei alla borsa iscritti nel nostro Ateneo le colpe di un vuoto normativo che risulta comunque colmato dalle emanazioni precedenti. Oggi in Italia tutte le Università esonerano dal pagamento della tassa d’iscrizione e dei contributi gli studenti idonei e/o beneficiari di borsa di studio, tutti gli Atenei tranne Messina e, da oggi, anche Palermo».

«Il Rettore – continua la lunga nota – appellandosi ad una chiave d’interpretazione a nostra parere del tutto errata, ritiene che il richiamo al Dpcm riguardi solo i requisiti di merito e di reddito e che pertanto sia possibile ritenere che siffatto richiamo escluda l’applicazione dell’art. 8,1 del Dpcm del 2001. Ma allo stesso tempo giustifica la scelta in virtù del vuoto di normativa che la mancata attuazione dei decreti attuativi dei requisiti di eleggibilità avrebbe creato. Tutto lascia sembrare che questa sia una scelta politica dell’amministrazione che grava sugli studenti più disagiati e meritevoli».

Secondo l’associazione, la decisione del CdA ha lasciato particolarmente scontenta tutta la rappresentanza studentesca di Unipa:

«In data 18 luglio 2014 – conclude l’UdU –  l’Avvocato Michele Bonetti per conto delle associazioni studentesche Aulett@ 99, Fare Università, Rete Universitaria Mediterranea, RUN Palermo – Rete Universitaria Nazionale, Studenti Universitari, UDU Palermo – Unione degli Universitari, UniAttiva, Uni%cento e Vivere Ateneo ha fatto pervenire al Rettore Lagalla ed al Consiglio di Amministrazione una diffida legale con la quale si chiede di annullare, anche in via di autotutela, la delibera del CdA nella parte in cui prevedeva il pagamento della tassa di iscrizione MIUR per gli studenti risultati vincitori o idonei di borsa di studio. Non è nostra intenzione fare passi indietro. Se non dovesse arrivare l’annullamento della delibera agiremo per vie legali».

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