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Università, borse di studio a chi è stato danneggiato dal coronavirus

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha messo a dura prova anche scuole e atenei italiani. Dopo i finanziamenti fatti per la didattica a distanza per le comunità scolastiche, dal Governo ne arrivano degli altri da destinare al mondo universitario e della ricerca. Se da un lato gli atenei riusciranno a diminuire le tasse per aiutare i tanti studenti in difficoltà, dall’altro il Governo ha intenzione di avviare un Programma di ricerca nazionale. Ecco tutti i dettagli sul Decreto Rilancio.

Università: 1,4 miliardi tra ricerca e borse di studio

Il Premier Giuseppe Conte e il ministro Roberto Gualtieri hanno previsto nel Decreto Rilancio una somma pari a un miliardo e 400 milioni di euro per ridurre le tasse e aumentare le borse di studio: “Il Presidente Conte – ha dichiarato il Ministro Manfredi (come riportato da ‘Repubblica.it’) – ha mostrato una sensibilità unica verso il mondo dell’Università e della Ricerca, che oggi più che mai va sostenuto alla luce della battaglia che stiamo conducendo contro il Covid 19”. Nello specifico, le risorse potranno rafforzare il sistema universitario, ridurre le tasse e assegnare altri 4mila posti da ricercatore oltre ai 1600 già deliberati.

Il decreto ha aumentato il Fondo di finanziamento universitario di 170 milioni per l’anno 2020 e le borse di studio per gli universitari meritevoli saranno destinate anche a chi, nonostante la dichiarazione familiare Isee alta, è stato danneggiato dall’epidemia.

Decreto Rilancio: risorse per l’Alta formazione e contratti per gli specializzandi di Medicina

Il decreto Rilancio prevede anche 70 milioni di euro per il sistema di Alta formazione artistica e musicale per consentire lo svolgimento della ricerca o della didattica a distanza con l’accesso a banche dati e piattaforme. Per i dottorandi ci saranno 20 milioni in più e per gli iscritti all’ultimo anno del ciclo post-universitari e titolari di borse di studio ci sarà la possibilità di richiedere una proroga della fine del corso “non superiore a due mesi”. Inoltre, al fine di aumentare il numero dei contratti di formazione specialistica dei medici, la bozza del decreto autorizzata l’ulteriore spesa di 95 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 98,8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. Per gli esami di accesso alle scuole di specializzazione di Medicina e Chirurgia, invece, il Decreto Rilancio consente il ministro dell’Università a riformularli eliminando, ad esempio, una prova.

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