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Università, il divario tra Nord e Sud entra in Parlamento

L’onorevole Pino Pisicchio, parlamentare aderente al Gruppo Misto, ha annunciato che porterà presto alla Camera, attraverso una mozione, i dati del Rapporto RES del 2015, pubblicati nel dicembre scorso.

In sintesi, in questo documento, da un lato si sostiene che l’università italiana, per intero, è in «declino», dall’altro il divario crescente tra gli Atenei del Nord e quelli del Sud.

Le immatricolazioni, ad esempio, tra il 2004 e le 2014 sono aumentate soltanto in Piemonte, Liguria e Trentino Alto Adige, mentre sono crollate in maniera vertiginosa in Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Inoltre, il tempo medio per conseguire la laurea è sempre più basso al Nord che al Centro Sud.

Nel testo – che si può leggere qui – elaborato dall’Istituto di Ricerca su Economia e Società in Sicilia, curato da Gianfranco Viesti, si fa riferimento alla mobilità a senso unico, dal Meridione verso il Settentrione: «Il 30% degli immatricolati meridionali si iscrivono nelle Università del Centro Nord. In Sicilia ormai quasi un terzo degli immatricolati emigra a fronte di meno di un sesto nel 2003-04».

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