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Università, la denuncia degli studenti: segnalati 130 casi di abusi

Abusi da parte dei docenti, episodi di discriminazione nei confronti degli studenti transgender e molestie dei colleghi di corso. Un mix di orrori con cui ogni giorno avrebbero a che fare le studentesse all’università.

E’ quanto emerge dal sondaggio che ha coinvolto gli studenti della “Sapienza” di Roma, del collettivo Sinistra universitaria: l’indagine ha svelato che almeno 130 studentesse nel 2023 avrebbero subito molestie all’interno dell’università e che il 29,6% non si sente al sicuro dentro l’ateneo, come racconta La Repubblica.

Eppure, la settimana scorsa, la Rettrice era stata ascoltata in Commissione parlamentare contro le violenze di genere, presentando i dati ufficiali relativi al 2023: le segnalazioni presenti nel rapporto erano soltanto 13. Il sondaggio del collettivo universitario svelerebbe quindi un trend in pericolosa ascesa tra le studentesse: la maggior parte di loro, forse per paura di eventuali ripercussioni sulla propria carriera accademica, non ha mai denunciato.

Le presunte molestie dei prof

Nei racconti delle studentesse raccolti da Sinistra universitaria – e riportati da ‘La Repubblica‘ – ci sarebbe un professore che ha bistrattato una sua allieva durante l’esame. La vittima ha raccontato: “Mi ha insultata mentre guardava una partita di tennis prima che iniziasse l’interrogazione dicendomi di stare zitta e che portavo sfiga visto l’andamento”. Lo stesso docente avrebbe poi chiesto alla studentessa di tradurre una frase evidentemente misogena: “Mi faccio mantenere da mio marito perché non lavoro”. Un altro caso, ancora più grave, riguarderebbe un professore di Meccanica analitica e relativistica. “Si è masturbato durante un esame orale da remoto e ancora insegna la stessa materia e fa esami orali”, si legge nella denuncia di un’altra allieva anonima.

E poi largo alle discriminazioni, con un altro professore che si sarebbe rivolto a una studentessa trans con il pronome del sesso biologico “facendo misgendering”, precisa il testo anonimo. “Poi nella stessa ora di lezione per fare un esempio di insiemistica ha detto che i gay sono un sottoinsieme tra gli uomini e le donne. La collega mi ha confidato che si è sentita in pericolo”. Sempre lo stesso docente, avrebbe poi fatto una distinzione tra “femministe isteriche femministe che ragionano”. Non mancherebbero poi commenti imbarazzanti non richiesti: “Faccia i complimenti alla mamma” avrebbe detto un professore a una candidata durante l’esame. “Mi ha interrotta mentre parlavo per dirmelo”, ha specificato la giovane.

Una studentessa che avrebbe dovuto svolgere la tesi con uno dei docenti dell’Università ha rivelato: “Un giorno lui mi chiede di aiutarlo a gestire gli studenti in fase di esame, sostanzialmente dovevo interrogarli e dare loro dei voti. Non ero nemmeno laureata ma nella mia ingenuità pensai che fosse una dimostrazione di fiducia”. Arrivata in aula, però, la studentessa si accorge di non essere l’unica assistente del professore: “C’era un’altra collega, lui ha assunto degli atteggiamenti ambigui. Con lei flirtava apertamente ricoprendola di complimenti e attenzioni. A parte il comportamento molesto nei confronti della collega, venni trattata come un fantasma. Mi sono sentita umiliata”, prosegue la segnalazione. La studentessa ricorda “una sensazione di paura. Avrei voluto reagire ma dovevo ancora laurearmi e avevo il terrore che mi avrebbe creato problemi con la discussione”. Alla fine della giornata la studentessa – una volta rincasata – ha pianto per tutta la notte, per poi il giorno dopo disdire la discussione della tesi con il prof in questione.

Non solo professori

E non solo docenti, anche i colleghi di corso delle ragazze avrebbero oltrepassato il limite: “Esiste un gruppo Telegram composto da soli ragazzi della Sapienza che hanno fatto la “classifica” delle ragazze più belle. Me lo ha scritto da un profilo falso uno dei componenti. Non so se sia una vera molestia però mi sono sentita usata”, la denuncia di un’altra studentessa nei confronti dei coetanei.

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