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8 Marzo, va in scena l’ipocrisia di una parte di Unipa

«Non una festa, ma una giornata di lotta». È con questo slogan che studentesse, ricercatrici, docenti e prorettrici dell’università di Palermo chiamano alla mobilitazione l’ateneo per la giornata dell’8 marzo, storicamente dedicata alle donne. Un corteo, organizzato da tutte le associazioni e i collettivi universitari (Collettivo Medusa, Vivere Ateneo, Udu, Impronta Studentesca, Rum, Potere e Sapere, Uni %, Intesa Donne e Uniattiva) con il patrocinio dell’Università degli studi di Palermo, attraverserà tutto il Viale delle Scienze, partendo alle ore 10 dallo spiazzale davanti la segreteria, all’altezza del pensionato Santi Romano. 

L’iniziativa nasce dopo l’assemblea del 15 dicembre scorso, organizzata a seguito del grave caso di sessismo che ha coinvolto alcune dottorande del dipartimento di Economia, finite in una lista che valutava le loro qualità estetiche, e che ha fatto emergere l’esigenza da parte della comunità accademica di riunirsi intorno al tema della violenza sulle donne e di costruire, soprattutto, percorsi di lotta e di emancipazione. 

La Giornata Internazionale della Donna è un’importante occasione per riflettere sulla situazione delle donne nel mondo e sulle discriminazioni di cui sono ancora vittime. Questo giorno rappresenta anche un momento di mobilitazione e di protesta, con la celebrazione di cortei e manifestazioni in diverse città del mondo. Tuttavia, spesso accade che gli stessi organizzatori di questi cortei non siano coerenti con i loro ideali, soprattutto quando si tratta di difendere effettivamente i diritti delle donne.

Ricorderete tutti, un caso emblematico è emerso all’Università degli Studi di Palermo, dove è stato da noi denunciato un episodio di sessismo da parte di un dottorando di Economia. Nonostante la denuncia di una studentesse, l’ateneo aveva minimizzato l’accaduto e non ha preso alcuna misura per sanzionare i responsabili. Nella giornata dell’8 Marzo che si sta organizzando a tra i viali di Unipa, tuttavia, è stato notato che tra i promotori del corteo per la Giornata Internazionale della Donna ci sono anche alcune associazioni di Unipa che, paradossalmente, si sono dissociati dalle denunce delle studentesse e hanno addirittura minimizzato l’accaduto.

Questa contraddizione dimostra come spesso le persone si impegnino solo a parole per la difesa dei diritti delle donne, senza agire effettivamente quando c’è bisogno di farlo. Ciò accade perché spesso i discorsi sulle discriminazioni di genere sono ancora considerati come una questione marginale e non prioritaria, nonostante la loro gravità e l’impatto che hanno sulla vita di milioni di donne in tutto il mondo.

Inoltre, la contraddizione degli organizzatori del corteo per la Giornata Internazionale della Donna dimostra anche come sia importante fare attenzione alle alleanze che si creano e ai valori che si condividono. Non è sufficiente organizzare un corteo per la difesa dei diritti delle donne se poi non si è in grado di difendere le donne quando ce n’è bisogno, anche a costo di mettersi in discussione o di andare contro il proprio ambiente.

In conclusione, la contraddizione degli organizzatori del corteo per la Giornata Internazionale della Donna è un segnale importante di come sia ancora necessario lottare per la difesa dei diritti delle donne, non solo a parole ma anche con azioni concrete e coerenti. Solo così sarà possibile superare le discriminazioni di genere e costruire una società più giusta e inclusiva per tutti.

Il corteo partirà alle ore 10:00 dallo spazio adiacente al Pensionato universitario Santi Romano, per concludersi davanti all’edificio 12, dove si svolgerà un’assemblea conclusiva e di rilancio delle future iniziative.

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