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“Valori della Sicilia”, lo sfincione vince il sondaggio con il 64%: la classifica

Parola ai siciliani sui valori della Sicilia. Un sondaggio svolto da Birra Messina in collaborazione con Doxa ha stabilito i valori e i piaceri di coloro che vivono e amano l’isola. Tra le tradizioni più antiche sinonimo dei valori più veri di questa terra, i siciliani mettono al primo posto la cucina tipica e il cibo di strada (88%). Seguono questa parte di sondaggio feste/tradizioni religiose (72%), artigianato delle ceramiche (65%) e opera dei pupi (63%).

Se si chiede a un siciliano quali sono i mestieri più antichi che oggi possono essere riscoperti in chiave moderna e trasformati in progetti di vita lavorativa, al primo posto si trova il puparo (65%). Seguito dall’artigiano delle maioliche (57%), dal pescatore (52%), dal pastore (50%). Al quinto posto l’agricoltore (49%). Questi sono i numeri sempre forniti da Doxa con Birra Messina.

Esistono ricette che entrano nel cuore e non escono più. Alcune magari sono note in una sola zona della Sicilia che i siciliani segnalano affinché non se ne perda traccia e memoria. Primo fra tutti lo sfincione palermitano. La tipica focaccia con pomodoro e caciocavallo ottiene il 67%. Al secondo posto si trova l’ormai quasi dimenticata granita ai gelsi neri (64%). Poi la pasta con i tenerumi (53%), una zuppa realizzata con gli spaghetti spezzati, la zucchina lunga siciliana e le sue foglie (i cosiddetti tenerumi).


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La classifica dei “valori della Sicilia”

Scendono sulla classifica la pasta ‘ncasciata, al forno, resa celebre da alcune scene de ”Il Commissario Montalbano” (52%), la stigghiola (51%), piatto povero palermitano realizzato con le budella di agnello e la pignolata (47%), dolce tipo messinese con una montagnola di pasta dolce fritta, poi ricoperta con una glassa di limone o cioccolato.

La ricerca rivela inoltre un dato particolare. Il 12% dei siciliani ammette di conoscere poco la propria terra. Mentre l’84% del campione afferma con sicurezza che prova spesso un senso di meraviglia e stupore di fronte ad aspetti inediti e poco conosciuti della propria terra. I siciliani sembra che conoscano la propria terra e la amino. E come un diamante prezioso si spera che la Sicilia sia preservata.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”