Alba e Felice sconfiggono il Covid mano nella mano, ora festeggiano 79 anni di matrimonio

La foto del loro festeggiamento li vede mano nella mano su un lettino di una RSA. La data è importante: 79 anni di matrimonio di Alba e Felice, rispettivamente 98 e 99 anni, portati benissimo.

I due hanno vissuto e lottato contro il Covid-19 in una struttura e residenza per anziani in provincia di Terni. L’evento è stato celebrato con una piccola manifestazione religiosa. Ad occuparsene Don Andrea, celebre parroco della zona.

Alba e Felice, da veri romantici, come ormai non ci sono più, hanno deciso di sposarsi 79 anni fa, il giorno di San Valentino. Fa quasi impressione dirlo ma i due hanno convolato a nozze nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel 42′ i loro festeggiamenti si sono svolti con una grande cerimonia. Questa volta, invece, lo hanno fatto nella loro RSA con una bella vittoria contro il maledetto virus. Alba e Felice ormai vivono da anni in questa residenza, in cui continuano ad amarsi e aiutarsi a vicenda. I due con i loro occhi hanno vissuto sia l’orrore della guerra che quello del virus.

Il post per Alba e Felice

La mancanza dei parenti però si è fatta sentire. Per via delle regole vigenti i due non hanno potuto ospitare alcun tipo di familiare o amico. Forse l’unica nota triste di una vicenda che crea solo tenerezza. Perfino Don Andrea ha dovuto celebrare la messa con assoluta distanza l’anniversario di Alba e Felice.

A raccontare su Facebook l’evento e la foto che non ha bisogno di parole è stato Sandro Corsi. Il signor Corsi è il presidente della Salus Umbria, che gestisce la residenza e ha scritto nel suo post: “Il gesto più bello nella vita di due persone è sapersi ancora tenere per mano dopo 79 anni e saper sorridere insieme con semplicità, con tanto amore e grazie a don Luca anche questo anno abbiamo celebrato un evento meraviglioso e straordinario. Felicetto Amadei e Alba Taddei siete un segno di speranza per tutti“.

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A proposito dell'autore

Alessandro Morana

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”