Sono allarmanti i dati dell’ultima relazione della Cisl Palermo riguardanti il Capoluogo siciliano. La Caritas assiste più 15mila famiglie, e il tasso di disoccupazione è al 15%, con 60mila persone in cerca di occupazione.
Dalle rilevazioni prodotte dai Centri di distribuzione della Caritas di Palermo, nel 2021 risultano assistite circa 15mila famiglie, per un totale di 45.500 persone. La pandemia, inoltre, a inevitabilmente influito sull’aumento dei trattamenti di integrazione salariale. Nel complesso, a Palermo sono state oltre 30mila le pratiche autorizzate dall’Inps. Cresce così l’indice di povertà assoluta nel Capoluogo: povertà non solo economica ma anche alimentare, educativa, sociale. C’è una percentuale molto alta della popolazione, tra il 30 e 40%, che ha un reddito inferiore al 50% della media nazionale.
Le persone in cerca di occupazione a Palermo superano le 60mila, il tasso di disoccupazione è superiore al 15%. “C’è un disagio abitativo crescente con molte famiglie non più in grado di pagare l’affitto per morosità incolpevole, considerata la perdita del posto di lavoro” – spiega La Piana, Cisl Palermo-Trapani – Cresce la disoccupazione giovanile con punte che sfiorano il 40% e aumentano i NEET”, ovvero i giovani che non studiano né lavorano.
Sul versante delle imprese, si registra una crescita. Tuttavia, i problemi non mancano. “Molte imprese – afferma La Piana – lamentano la carenza di figure professionali adeguate rispetto alle loro esigenze e spesso sono costrette a cercarle altrove, frutto di uno scollamento tra sistema di istruzione, formazione professionale e lavoro. Insomma si forma per quel si sa fare e non per quello che serve”.
Palermo, inoltre, è agli ultimi posti per l’indice di qualità della vita. “Tutto a causa della condizione dei servizi, la viabilità i trasporti, i temi connessi ai rischi di tipo idrogeologico e la precaria situazione delle nostre aree interne. I nostri comuni vivono situazioni economico/finanziare precarie, molti in stato di predissesto con conseguenze allarmanti sui servizi per i cittadini ma anche per i lavoratori degli enti stessi o delle partecipate; in questi ultimi giorni il piano lacrime e sangue su Palermo ne è la plastica dimostrazione”.
Non va bene neanche sul piano dell’istruzione. Cresce infatti la dispersione scolastica per effetto della DAD ma anche come conseguenza della crescente povertà cognitiva.
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