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Click day Università di Palermo è un flop: troppe richieste e pochissime aule

All’Università di Palermo il click day per nove corsi di laurea è un flop, troppe richieste e pochissime aule disponibili, i dettagli.

Click day Palermo
Click day Palermo- fonte: web

L’ateneo esprime preoccupazione per la “inadeguatezza” della procedura e spera in rinunce alle immatricolazioni per i corsi di laurea già sovraffollati.

Nel primo ateneo del Sud, la carenza di aule è evidente, con gli studenti che cercano disperatamente di accedere ai corsi dopo essersi immatricolati con un semplice clic.

Il Click day all’Università di Palermo

Il cosiddetto “click day” sperimentato quest’anno per nove corsi di laurea presso l’Università di Palermo è stato un insuccesso fin dall’inizio, con l’ateneo che ha ritirato la procedura a causa delle sue carenze. Questa situazione spiacevole è emersa a causa dell’enorme numero di richieste rispetto alla disponibilità di aule. Attualmente, il numero di iscritti all’ateneo è aumentato di 1.200 rispetto all’anno accademico precedente, andando contro la tendenza nazionale, con un aumento del 5% nelle immatricolazioni per i corsi triennali e dell’8% per quelli magistrali, annunciato già a luglio.

All’inizio della settimana, il rettore Massimo Midiri ha presentato il problema dell’edilizia universitaria in un’audizione davanti alla Commissione parlamentare. Il rettore Midiri ha dichiarato: “Il nostro ateneo sta diventando sempre più attrattivo e auspichiamo che, entro qualche anno, possiamo superare completamente i numeri programmati, cioè il 20% del totale dei corsi. Ma al momento, purtroppo, ciò non è fattibile. Sono disposto a investire, ma abbiamo bisogno di spazi che non siano solo soluzioni temporanee, come i cinema nel centro storico, dove gli studenti non hanno neppure prese per i computer o tavoli su cui scrivere.” L’ateneo ha già stanziato 8 milioni di euro per migliorare l’edilizia universitaria interna, destinati alla manutenzione e al potenziamento delle aule, dei laboratori e delle strutture presenti nella cittadella universitaria e nei vari dipartimenti.

«Iscriveremo tutti», Il rettore Massimo Midiri aveva assicurato che tutti sarebbero stati ammessi, come annunciato in una nota che affrontava la problematica aumentando il numero di posti disponibili per quattro corsi di laurea magistrale (Psicologia clinica, Biologia molecolare e della salute, Biotecnologie mediche e medicina molecolare, Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana), così come per il corso triennale in Farmaceutica e nutraceutica animale, al fine di accogliere tutte le richieste.

Per i restanti quattro corsi, tra cui Chimica e tecnologie farmaceutiche e biotecnologie, non hanno potuto ammettere tutti a causa di un’elevata richiesta di iscrizioni che superava di cinque volte la capacità disponibile. Tuttavia, le graduatorie pubblicate forniscono una chiara indicazione della situazione. È stato impossibile accogliere tutti i richiedenti, ad esempio, nel corso di Psicologia clinica solo i primi 150 studenti più veloci sono risultati vincitori, mentre per altri 72 idonei è in sospeso l’attesa di eventuali scorrimenti. Come risultato, il corso è attualmente sospeso, in attesa di verifiche nelle graduatorie e a causa anche dei ricorsi presentati dagli studenti non risultati idonei. L’accesso lo hanno limitato anche per i corsi di Farmacia e Chimica e tecnologie farmaceutiche, dove le richieste di iscrizione sono state 500 per soli 100 posti disponibili.

Gli universitari dell’associazione Udu criticano il sistema universitario concepito dal governo, sottolineando che, sebbene siano consapevoli dei finanziamenti insufficienti, questo non giustifica l’ingiustizia di una modalità discriminatoria.

Dall’altro lato, l’ateneo auspica che alcuni studenti rinuncino alle immatricolazioni per i corsi di laurea già sovraffollati. È una sorta di puzzle che potrebbe non funzionare come sperato. Enrico Napoli, prorettore vicario dell’Università di Palermo, dichiara: “Certamente stiamo considerando, anche in vista degli anni futuri, metodi più meritocratici. Cercheremo di accogliere tutti, ma non ci aspettavamo un’affluenza così massiccia: la capacità delle aule rimane limitata”.

Tra le opzioni considerate, si stanno valutando ulteriori test d’ingresso basati su competenze o punteggio di laurea per i corsi di laurea magistrale. Un’altra alternativa è la potenziale suddivisione dei corsi, anche se ciò richiederebbe un incremento del corpo docente.

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