Quando avrà deciso di tenere un seminario a Palermo forse Fabrizio Corona, l’ex re dei paparazzi, personaggio discutibile e discusso per la fama che si porta dietro nonostante abbia pagato il suo scotto alla giustizia (ad oggi è affidato ai servizi sociali), non sapeva che l’Ateneo di Palermo ha un’ampia offerta formativa in materia di comunicazione.
Unipa ha qualcosa come ben 4 corsi di laurea, due triennali e due magistrali (e rispettivamente la laurea triennale in Scienze della Comunicazione per le Culture e le arti e in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni e ancora le lauree magistrali in Scienze della comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità e in Teorie della comunicazione), senza contare i master.
Forse, dunque, di un suo seminario sulle strategie della comunicazione, Palermo non sentiva poi così tanto il bisogno. Ma il business passa dall’immagine, seppur contraddittoria e Palermo, si sa, è piena di contraddizioni. E del resto – ne abbiamo dato notizia – il prezzo popolare per assistere alla sua, per così dire lezione di comunicazione – che sarebbe preferibile chiamare performance o show, considerato che si conclude con una sfilata – è di appena 40 euro, «un prezzo adattato al tessuto palermitano», si legge in una nota dell’organizzazione non meglio specificata, come a sottolineare il gap di reddito e qualità della vita a Palermo per gli studenti o comunque giovani e meno giovani che, caso mai, avrebbero intenzione di sentirlo parlare, dal momento che «a Milano – scrive sempre l’organizzazione – i suoi seminari hanno un costo di 300 euro». Una bella differenza!
Ringraziamo Corona per averci fatto ricordare così chiaramente quel divario economico che purtroppo ci allontana dal Nord e che comunicativamente – diciamolo – si presta a più interpretazioni. Ad ogni modo, lui fa sempre parlare di sé nel bene e nel male – lo dimostrano le polemiche sollevate sulla notizia pubblicata da Younipa – e in questo forse gli si può riconoscere un’alta capacità comunicativa.
L’Università di Palermo, che con Corona non ha nulla a che fare, se non il fatto di condividere la stessa madre terra, la Sicilia – non ce ne voglia lo stesso Corona – risponde con la comunicazione che si fa in aula, quella con la C maiuscola, ovvero quella dell’offerta formativa delle classi di laurea triennale e magistrale dell’ambito comunicativo, quando il prossimo 3 febbraio presenterà (alle 11:30 aula 3 – edificio 15) i corsi di laurea in comunicazione attivi presso la Scuola di Scienze Umane e del Patrimonio culturale dell’Ateneo e incontrerà le parti sociali, gli studenti in corso e le future matricole per parlare a più voci di quelle che sono le reali potenzialità e prospettive di lavoro di un percorso di studio qualificato e di alta formazione – che solo l’Università è in grado di offrire – per chi si appresta a seguire gli studi in comunicazione.
L’appuntamento del 3 febbraio nell’edificio 15 (aula 3) di viale delle Scienze sarà preceduto alle 10 dall’incontro fra i docenti e il presidente del coordinamento delle classi L20, LM 59 e LM 92 con gli studenti: nessuno sale in cattedra, ma attorno allo stesso tavolo si svolgerà un confronto fra docenti e studenti dei corsi di studio sull’importanza e i contenuti del questionario sulla rilevazione della didattica. Il dibattito è aperto e gratuito. Nessun prezzo, nemmeno “sociale”.
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