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Contagi Covid alti in Sicilia, la zona gialla è solo un miraggio

In Sicilia è lontana la speranza di tornare in zona gialla. Restano infatti ancora molto alti i numeri dei contagi Covid nell’isola. Ieri sono 1.123 i nuovi positivi nell’isola su 14.416 tamponi processati, con una incidenza al 7,8%, quasi due punti in più della media nazionale.

Balza subito agli occhi che l’Isola è al secondo posto per contagi giornalieri, subito dopo la Campania. Le vittime sono state 10 e portano il totale a 5.172. Il numero degli attuali positivi è di 26.322, con un incremento di 564 casi rispetto a ieri; i guariti sono 549.

Anche Musumeci esprime una certa preoccupazione. “È difficile poter pensare a uno scenario a distanza di una settimana, diciamo che operiamo guardando i dati alla giornata. Con il cuore vorremmo essere zona gialla, con la ragione vogliamo aspettare il dato numerico”. “Certamente, guardiamo tutti alla speranza di poter presto riaprire e al tempo stesso di poter ricevere gli operatori economici i famosi sostegni ristori di cui in Sicilia più che altrove c’è bisogno per la fragilità del tessuto imprenditoriale e per i pericoli che corrono gli imprenditori, con il risveglio dell’usura. Tutto questo – sottolinea il Governatore – può essere neutralizzato solo con un arrivo tempestivo dei ristori”. 

Il calendario delle riaperture in Italia

Oggi il Comitato tecnico scientifico, poi il confronto con le regioni, e mercoledì, o al più tardi giovedì, il Consiglio dei ministri per mettere nero su bianco il nuovo decreto che indicherà il calendario e le regole per le riaperture, con 11 regioni e le provincie di Trento e Bolzano che, dati alla mano, puntano alla zona gialla. Il governo conferma la road map annunciata dal premier Mario Draghi stoppando da un lato le pressioni che arrivano dal centrodestra per posticipare il coprifuoco e aprire in zona gialla anche i bar e i ristoranti al chiuso e dall’altro quelle di buona parte delle regioni che chiedono di rivedere la scelta di riportare tutti gli studenti in classe dal 26 se non si interverrà sui trasporti.

Il primo passaggio è la riunione degli esperti del Cts che dovranno esprimere un parere sul pass che servirà per spostarsi tra le regioni di colore diverso ma anche per accedere ad alcuni eventi, come assistere a spettacoli dal vivo o andare al cinema.

Le certezze al momento sono due: la prima è che non sarà pronto per il 26 aprile, dunque da lunedì prossimo ci si sposterà verso le regioni rosse e arancioni con l’autocertificazione e uno dei tre documenti necessari allegato, il certificato vaccinale, quello di avvenuta guarigione o l’esito del tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

L’altra è che il pass sarà in linea con quello europeo che dovrebbe diventare operativo tra giugno e luglio. Prima si capisce come funziona quello Ue e poi ci si adegua. L’ipotesi più concreta è utilizzare una app che contenga un Qr code con le informazioni, da esibire a richiesta. L’indiziata numero uno è ‘Io’, la app della Pubblica amministrazione già utilizzata per il cashback di Stato.

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