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Covid. Conte: “Stato d’Emergenza fino al 31 gennaio”. Ecco cosa accade con la proroga

Il Governo starebbe valutando l’ipotesi di una proroga dello stato d’emergenza per il Covid-19 fino al 31 gennaio.

La proroga al momento scade il 15 ottobre, ma il perdurare dell’emergenza ha suggerito agli esperti del Cts di allungare i tempi dello stato d’emergenza.

E il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha confemato quella che era fino a questa mattina solo un’ipotesi. 


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“Andremo in Parlamento a chiedere la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio” ha detto il premier ai giornalisti a margine della visita alla scuola media ‘Francesco Gesuè’ a San Felice a Cancello (Caserta).

Proroga Stato d’Emergenza: Le parole del Ministro della Salute Speranza

“Sulla proroga dello stato di emergenza discuteremo in Parlamento molto presto come è giusto che sia e io sarò in Aula all’inizio della settimana. Io sono sempre per la linea della massima prudenza e ho sempre mantenuto questa impostazione ma credo che sia corretto che ne discuta il Parlamento e che se ne discuta nel governo perchè in una grande democrazia si fa così”.

Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in visita allo stabilimento Sanofi di Anagni, dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid a cui stanno lavorando in collaborazione le multinazionali Sanofi e Gsk.


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Il ministro della Sanità Roberto Speranza terrà nell’Aula del Senato comunicazioni sul nuovo DPCM sull’emergenza coronavirus nel pomeriggio del prossimo 6 ottobre. Sulle comunicazioni saranno votate risoluzioni dall’Assemblea.

Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

Cosa accade con la proroga dello stato d’emergenza

Cosa prevede lo stato d’emergenza? 

Va ricordato che lo stato d’emergenza è regolato dalla legge 24 febbraio 1992 n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile) come da ultimo modificata dal D.L. n. 59/2012 (Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile), all’articolo 5 reca norme concernenti lo stato di emergenza e il potere di ordinanza ad esso connesso.

QUALI INTERVENTI PERMETTE – L’organizzazione e l’effettuazione degli interventi di soccorso e di assistenza ai soggetti colpiti dall’evento; la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati e dei beni culturali gravemente danneggiati.

Il ripristino delle infrastrutture e delle reti indispensabili per la continuità delle attività economiche e produttive e per la ripresa delle normali condizioni di vita.

Per l’emanazione delle ordinanze da parte del Capo del Dipartimento della protezione civile è necessario acquisire l’intesa delle regioni territorialmente interessate


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SMART WORKING – Con il Dpcm del 25 febbraio è stato consentito di adottare lo smart working senza necessità degli accordi individuali previsti dalla legge (81/2017) nelle sei regioni più colpite dal Covid-19. Il Dpcm del 1° marzo ha consentito di adottare la modalità semplificata a tutto il territorio nazionale fino al 31 luglio. La scadenza al 15 ottobre ha esteso ulteriormente questa possibilità.

Inoltre il decreto Rilancio ha riconosciuto il diritto allo smart working ai lavoratori con figli minori di 14 anni per tutta la durata dello stato d’emergenza. In caso di proroga, salvo diverse intese, quanto era in vigore fino al 15 ottobre resterebbe valido fino al termine della proroga.

SCUOLA – Lo stato di emergenza permette al commissario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri di provvedere alle misure straordinarie per la scuola, come è accaduto per l’acquisto dei banchi monoposto poi distribuiti negli istituti italiani.

Il provvedimento ha permesso di acquistare tutto il materiale necessario(mascherine, gel, banchi, distanziatori di plexiglas), saltando alcuni passaggi per l’affidamento degli appalti che seguono percorsi agevolati.

ZONE ROSSE – Con lo stato d’emergenza è possibile istituire delle “zone rosse” con divieti rigidi e controlli rafforzati. 


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STOP A INGRESSI DA ALTRI PAESI – Lo stato di emergenza consente, per motivi sanitari, anche di bloccare i voli da e per gli Stati ritenuti a rischio, oppure di limitare gli ingressi in da alcuni Paesi.

Al momento è fatto divieto di ingresso da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Kosovo, Montenegro e Colombia, salvo alcune eccezioni per i cittafini dell’Unione europea (Elenco F – Allegato C DPCM 7 settembre 2020). 

NAVI PER LA SORVEGLIANZA DEI MIGRANTI – Con il permanere dello stato d’emergenza, come ha ricordato il premier Conte in occasione dell’ultima proroga ad ottobre, “c’è anche la possibilità di noleggio di navi per la sorveglianza sanitaria dei migranti e non sfugge a nessuno di quanto sia attuale il ricorso a questo strumento per un ordinato svolgimento della quarantena per la tutela della sanità pubblica”.

CTS, PROTEZIONE CIVILE E GOVERNATORI – Con la proroga dello stato di emergenza non cessa il coordinamento attribuito alla Protezione Civile così come non decadono i poteri straordinari assegnati ai soggetti attuatori, che nella maggior parte dei casi sono i presidenti di Regione. Resta attiva anche la funzione del Comitato tecnico scientifico. 

PENSIONI – Con la conferma dello stato d’emergenza proseguirà anche per i mesi successivi ad agosto l’anticipo dei termini di pagamento dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento per gli invalidi civili: l’obiettivo è consentire un accesso contingentato e scaglionato presso gli uffici postali. (ansa)


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