Una storia di redenzione, perdono, abbandoni, di amore e odio. Un intrecciarsi di vicende personali e fatti storici ambientati nell’Italia nel nord, nel periodo compreso tra le due guerre. Protagonisti il commissario di Pubblica Sicurezza Giannetto, siciliano d’origine, e personaggi femminili fortemente diversi tra di loro, tra cui Lina, la figlia abbandonata in brefotrofio, da cui prende il nome del nuovo romanzo di Alfredo Ingegno, edito da Nuova Ipsa e che sarà presentato mercoledì 21 luglio, alle 18.30, presso la sede della casa editrice di via dei Leoni 71, a Palermo. L’incontro verrà moderato da Salvatore Requirez e la presentazione sarà accompagnata dalla degustazione dei taglieri preparati dalla Caffetteria dei Leoni. Si consiglia la prenotazione al numero 0916819025.
LA TRAMA
La vita del commissario Giannetto si intreccia con la storia del ventennio compreso tra le due guerre. L’uomo, siciliano d’origine, è testimone del cambiamento politico, sociale e culturale che trascina il paese nel fascismo e lo conduce ad un nuovo conflitto. Il romanzo prosegue con la narrazione della vita di Lina, figlia di Giannetto, il tutto argomentato in maniera minuziosa dal punto di vista storico. Ma Lina non è l’unico personaggio femminile che emerge dalla storia raccontata da Ingegno. Emergono, infatti, altre figure di rilievo: la compagna di Giannetto, Ilde, cresciuta nell’elegante opulenza della borghesia marchigiana, vittima e carnefice della scellerata decisione di abbandonare la figlia neonata, che accompagna il suo uomo in una relazione complessa e morbosa, dalla quale non riesce a sottrarsi. Camelia, l’amante impegnata nella lotta antifascista, che genera nel commissario la scintilla della consapevolezza personale e sociale, e rimane nel suo cuore fino alla conclusione, determinandone una sorta di vocazione ad una più sincera e partecipe esistenza. La caratteristica dominante del protagonista è proprio la sua umanità, il suo essere semplicemente un uomo pieno di dubbi, egoismi, reticenze e debolezze: un uomo che tenta un percorso di crescita verso se stesso e il prossimo, in una sorta di riscatto morale che non ha nulla di eroico né di straordinario.
INFO SULL’AUTORE
Alfredo Ingegno, architetto, specialista in restauro dei beni culturali. Ha lavorato per trentacinque anni come funzionario del Ministero per i Beni Culturali in diverse Soprintendenze italiane e ha pubblicato numerose monografie e saggi inerenti la storia del restauro.
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