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Dopo le larve arriva il vino annacquato: l’ultima follia dell’Ue. ”Un attacco ai produttori Italiani”

Vino annacquato: Il Consiglio dei ministri Ue dà il via libera “all’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua” anche nei vini Doc e Igp. L’ira di Coldiretti: “Inganno legalizzato per i consumatori”

Bruxelles vuole annacquare il vino. Nuovo pesante attacco a uno dei prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare che già qualche mese fa aveva subito una pesante offensiva con la pubblicazione della strategia Ue di lotta al cancro che prevedeva la possibilità di introdurre sulle etichette del vino degli alert sul tipo di quelli previsti da anni sui pacchetti di sigarette (“nuoce gravemente alla salute”).

Ora si apre un nuovo pericoloso fronte per il vino, l’offensiva dell’acqua. 

A lanciare l’allarme del vino annacquato è la Coldiretti 

Che ha sottolineato come in un documento circolato al Consiglio dei ministri agricoli Ue è emersa la possibilità non solo di produrre vino dealcolato (ovvero con un minore contenuto di alcol) ma soprattutto si è affacciata anche l’ipotesi di aggiungere acqua al vino al fine di abbassarne la gradazione alcolica.

Uno scempio per gli addetti ai lavori. “In questo modo – sottolinea la Coldiretti in un comunicato – viene permesso ancora di chiamare vino, un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino”. Si tratta, va avanti l’organizzazione di “un inganno legalizzato per i consumatori che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino”. Il presidente della ColdirettiEttore Prandini, definisce lo sdoganamento di questa pratica “un precedente pericolosissimo, che metterebbe fortemente a rischio l’identità del vino italiano e europeo, anche perché la definizione naturale e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua”.

“Si tratta dell’ennesimo passo verso l’omologazione a discapito della qualità”, spiega  Paolo Di Stefano, capo dell’ufficio della Coldiretti a Bruxelles.

“Il problema – va avanti – è che potrà essere definito vino un prodotto che vino non è, e il fatto che l’eventuale aggiunta di acqua possa non essere indicata in etichetta rappresenta un problema non da poco per i consumatori”.

Dietro la scelta delle istituzioni Ue potrebbe esserci la volontà di combattere l’alcolismo, diffuso soprattutto nel nord Europa, o quella di assecondare interessi commerciali che puntano ad offrire un prodotto più appetibile per i giovani.

Sui social inizia la satira

Un settore, che nel 2021 ha registrato un calo del 20 per cento delle esportazioni

Sta di fatto che questo, come denunciano le associazioni di categoria, rappresenta l’ultimo di una serie di attacchi ad un settore. Quello del vino italiano, che nel 2021 ha registrato un calo del 20 per cento delle esportazioni, il dato peggiore da trent’anni a questa parte.

Resta in piedi, infatti, anche l’ipotesi, contenuta nel piano dell’Ue per la lotta al cancro sul Vecchio Continente. “Introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche come per le sigarette” e di “eliminare il vino dai programmi di promozione dei prodotti agroalimentari”.

Si tratta, denuncia l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, dell’ennesima “eurofollia”.

Il vino annacquato – Mira a distruggere l’agroalimentare italiano

Uno dei comparti trainanti della nostra economia e per il quale siamo invidiati e copiati in tutto il mondo”, e che rischia di favorire.  “contraffazioni e diffusione del fake wine”. 

“La Lombardia è ormai riconosciuta a livello nazionale e internazionale come terra di grandi vini – rivendica – e non permetteremo di intaccare questa etichetta”.

Protesta anche Fratelli d’Italia che annuncia una interrogazione al ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli. Per fare “chiarezza su questa ennesima truffa a danno del mondo vitivinicolo italiano”.


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