Anche le casalinghe o i casalinghi possono andare in pensione, grazie al Fondo pensione casalinghe, se raggiungono i requisiti minimi previsti dalla normativa, ovvero dal 57° anno di età, a patto che siano stati versati almeno 5 anni di contributi.
Il Fondo pensione casalinghe, gestito dall’INPS per cui l’Istituto ha anche rilasciato un portale ad hoc, è un fondo di previdenza facoltativo dedicato alle persone che svolgono lavori di cura domestica. Nella pratica le casalinghe possono versare dei contributi per assicurarsi una pensione.
In questa guida vi spieghiamo come funziona il Fondo pensione casalinghe, a chi si rivolge, come fare domanda per iscriversi, quanto costa, quando si può andare in pensione e se conviene.
Il Fondo pensione casalinghe è un fondo di previdenza, istituito presso l’INPS, per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari e serve a costruirsi una posizione previdenziale, dunque a ottenere la pensione raggiunti i requisiti fissati. È un fondo previdenziale facoltativo dell’assicurazione generale obbligatoria, quindi ci si può iscrivere per libera scelta, ed è operativo dal dal 1° gennaio 1997. Possono iscriversi sia uomini che donne, a patto che siano impegnati in attività di cura della famiglia e della casa.
La principale caratteristica del Fondo pensione casalinghe sta nella sua adesione libera, lasciata alla singola scelta del soggetto. Le casalinghe e i casalinghi possono quindi iscriversi e iniziare a versare dei contributi per avere la pensione. I contributi versati vengono accreditati su un conto assicurativo completamente distinto e separato rispetto all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme ad essa sostitutive, esonerative o esclusive. È differente anche da altri fondi di previdenza obbligatori privatizzati. I contributi versati nel Fondo Casalinghe, infatti, non possono essere sommati o comunque valorizzati congiuntamente a quelli accreditati nelle forme pensionistiche obbligatorie. Cioè non possono essere usati al fine di guadagnare una pensione più succosa o magari per anticipare l’uscita. Fissati i principi di base, scopriamo adesso a chi si rivolge.
Possono iscriversi al Fondo pensione casalinghe le persone di entrambi i sessi con età compresa fra i 16 e i 65 anni, come previsto dalle norme sull’avviamento al lavoro. Le pensioni che provengono da tale fondo sono rivolte, infatti, sia a uomini che a donne, aderenti al Fondo che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari.
L’iscrizione al Fondo pensione casalinghe è subordinata al rispetto di alcune condizioni particolari oltre all’età compresa tra i 16 e i 65 anni. Il richiedente per iscriversi al Fondo è necessario che:
Attenzione, ai fine della misura, una persona non presta un’attività lavorativa dipendente in senso stretto quando, seppure dipendente, applicando alla retribuzione annua pensionabile i minimali retributivi, risultino accreditabili un numero di settimane inferiori a quelle effettivamente lavorate.
Per poter usufruire del fondo pensioni casalinghe INPS è obbligatorio iscriversi all’INAIL. Per maggiori dettagli sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici.
Il Fondo casalinghe eroga ai propri iscritti due tipologie di trattamenti pensionistici che prevedono tempistiche diverse:
Non ci sono costi di iscrizione al Fondo e non c’è l’obbligo di versare contributi ogni mese. Ovviamente però, una volta effettuata l’iscrizione, bisogna procedere con il versamento dei contributi se si vuole in futuro ricevere una pensione.
Il versamento dei contributi può essere fatto in qualsiasi momento dell’anno e con importo libero. Tuttavia, la soglia minima per l’accredito di un mese di contribuzione è pari a 25,82 euro. Per vedersi riconosciuto un anno di contributi la cifra minima da versare è 309,84 euro (ossia 25,82 mensili euro per 12 mesi). Per conoscere l’importo e il numero di versamenti che l’INPS accrediterà ogni anno, quindi, è sufficiente dividere la cifra complessiva versata nell’anno di riferimento per 25,82 euro. Per esempio, chi ha versato 110 euro in un anno, riceverà l’accredito per quattro mesi.
Dal portale dei pagamenti dell’INPS per il Fondo pensioni casalinghe, è possibile:
La pensione casalinghe o casalinghi si calcola con il sistema contributivo, ovvero è proporzionata ai contributi effettivamente versati. Le regole sono quasi del tutto analoghe a quanto stabilito dalla “riforma Dini” per le gestioni obbligatorie. Il calcolo funziona secondo gli step seguenti:
Si ribadisce che i contributi minimi da versare al mese devono comunque non essere inferiori a 25,82 euro e, pertanto, per vedersi riconosciuto un anno di contributi la cifra minima da versare è 309,84 euro all’anno. Chi ne versa in misura inferiore non riceverà la pensione tutti i mesi, ma solo per la parte coperta da contribuzione.
Esempio 1: immaginiamo che una casalinga abbia versato 380 euro all’anno per 10 anni. La signora si troverebbe, a 65 anni, con una pensione intorno ai 201 euro l’anno. Questo perché:
Esempio 2: ipotizziamo che una casalinga abbia versato 50 euro al mese (600 euro all’anno) per 20 anni e decida di andare in pensione a 67 anni. Riceverà di pensione mensile circa 670 euro in un anno. Andiamo a vedere i passaggi:
Per capire se la pensione delle casalinghe sia o meno conveniente bisogna precisare innanzitutto che l’importo riconosciuto, trattandosi della somma dei “contributi puri”, non è mai integrabile al trattamento minimo, né è soggetto alla perequazione automatica prevista in materia di pensioni. La pensione erogata dal Fondo, pertanto, non aumenta nel tempo per effetto dell’inflazione.
La pensione per le casalinghe può sembrare conveniente nel caso si versino cifre contenute ogni mese per almeno una ventina o trentina d’anni. È l’ipotesi di un versamento mensile costante di 300 euro (3.600 euro all’anno) che, compiuti per esempio 57 anni, metterebbe insieme un montante contributivo di 108.000 euro per una pensione di 378 euro al mese.
Tuttavia ci sono altri aspetti da considerare. Con il fondo casalinghe non è possibile la ricongiunzione, ossia la riunione dei contributi versati in diverse gestioni e non è possibile ottenere il rimborso dei contributi versati prima della scadenza prevista. L’unico modo di recuperare i contributi accantonati è il conseguimento della pensione (anche per un ammontare minimo mensile). Da ultimo non è prevista la reversibilità della pensione per casalinghe ai superstiti. Pertanto, una volta che il titolare viene a mancare il diritto non viene trasferito ai famigliari superstiti, coniuge, figli e sorelle.
Si ricorda che l’INPS riconosce alle persone meno abbienti, senza che sia necessario il versamento di alcun contributo e sempre nel rispetto di alcuni requisiti, l’Assegno sociale, l’ex Pensione sociale. Per sapere di costa si tratta esattamente, chi può richiederla e per avere tutte le informazioni specifiche si rimanda alla guida sull’assegno sociale.
Segnaliamo inoltre che, per aiutare le casalinghe, il Governo ha introdotto una misura specifica, ossia un bonus formazione che permette alle interessate di seguire corsi totalmente gratuiti su tutto il territorio nazionale. Per maggiori informazioni è possibile leggere l’approfondimento sul Bonus casalinghe.
La richiesta di iscrizione al Fondo pensione casalinghe deve essere presentata online all’INPS attraverso un nuovo servizio il cui rilascio è stato annunciato dall’INPS con il Messaggio n° 2378 del 11-06-2022. L’applicativo è denominato “Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari” ed è Presente nell’area riservata del sito INPS accessibile da questa pagina al percorso “Prestazioni e Servizi” > “Servizi” > “Fondo previdenza casalinghe – Iscrizione (Cittadino)”.
Al termine dall’operazione guidata per l’istanza, sarà possibile stampare la ricevuta. In caso negativo, la reiezione verrà comunicata con lettera raccomandata. Dal Portale dei Pagamenti, è anche possibile:
La procedura è utilizzabile anche dai Patronati. In alternativa ci si può rivolgere al Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.
Decreto Legislativo 16 settembre 1996, n. 565 (Pdf 70 Kb)
Circolare INPS 20 dicembre 2001, n. 223 (Pdf 719 Kb)
Messaggio n° 2378 del 11-06-2022 (Pdf 86 Kb)
Ecco come si è evoluta la normativa. Il Fondo casalinghe costituisce la naturale evoluzione della “Mutualità pensioni”, istituita dalla Legge 5 marzo 1963, n. 389 a cui potevano iscriversi le sole donne impiegate in lavori domestici con un’età compresa tra i 15 ed i 50 anni. Poi, con il Decreto Legislativo 16 settembre 1996, n. 565, dal 1° gennaio 1997 le assicurate presso tale gestione sono state iscritte d’ufficio al nuovo fondo casalinghe. Infine, è stata la Legge 3 dicembre 1999, n. 493 a costituire “Fondo pensioni casalinghe” come lo conosciamo oggi. Tale fondo di previdenza è una “costola” dell’assicurazione obbligatoria per casalinghe istituita dalla stessa norma (articoli 6-11), che vi spieghiamo in questo articolo.
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