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“I prof in Italia mi dicevano non vali nulla”, oggi si è laureata col massimo dei voti all’estero

Studiare all’estero per reinventarsi e strappare quei vestiti cuciti addosso da altri. Questa è stata la scelta della giovane Beatrice Giribaldi, nata a Imperia, che dopo la maturità al liceo classico è volata prima in Galles, per un anno come au-pair in una famiglia per approfondire le proprie competenze nella lingua inglese, e poi a Glasgow per iscriversi al Corso di Laurea Magistrale in Social Work (Servizi Sociali). Per poi pochi giorni fa laurearsi con il massimo dei voti.

“La notizia della laurea – racconta Benedetta al sito locale Riviera 24 – mi ha raggiunta mentre sono qui in vacanza. Via mail, senza consegna ufficiale. Senza festeggiamenti accademici che, purtroppo, in questi tempi di Covid, mi hanno purtroppo impedito di “sentire” il traguardo appieno. Ma anche di festeggiarlo insieme ai miei colleghi con il mantello e il tocco come usa nel Regno Unito”.

Durante il periodo di studi la ragazza ha lavorato in un Centro per Disabili adulti passando i week-end ad assistere anziani dementi o disabili in tutte le loro necessità. L’obiettivo era anche aiutare un po’ la propria famiglia dal pagamento di tutte le spese di mantenimento. La giovane ha prestato anche volontariato presso una Help Line per studenti.


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“Non vali nulla”, oggi è laureata col massimo dei voti all’estero

«La mia tesi – spiega – ha trattato il tema dell’arte-terapia nelle persone con Demenza Senile ed Alzhaimer. Ha inoltre preso spunto proprio dal lavoro che ho svolto nel Centro per Disabili presso cui ho lavorato per mantenermi agli studi. Sono molto soddisfatta perché la relatrice della tesi mi ha chiesto se posso collaborare in università per approfondire le tematiche toccate dal mio studio e il Centro di Servizi Sociali presso cui ho fatto tirocinio come assistente sociale con diverse famiglie disagiate, mi ha offerto la possibilità di lavorare presso di loro».

Il futuro di Benedetta, probabilmente, sarà dunque lontano dall’Italia. Proprio qui la ragazza era stata sottovalutata e l’aveva ben poco valorizzata ma anzi convinta di valere poco: “Non sempre i docenti sono anche i maestri che segnano in positivo la formazione culturale e umana dei ragazzi e i compagni di scuola amici su cui contare ma la vita riserva sorprese per chi ha talento, tenacia e disciplina“.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”