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Il fascino del Turismo Esperienziale: scopri il mondo con tutti i tuoi sensi

Il Turismo Esperienziale è una forma di turismo, scopri il mondo con tutti i tuoi sensi, conosciamolo insieme.

Il Turismo Esperienziale
Il Turismo Esperienziale- fonte: redazione web

Si sente sempre più frequentemente parlare del concetto di “turismo esperienziale”. La sua essenza è chiaramente riflessa nel suo stesso nome: “esperienza” deriva dal latino “experiens”, il participio presente di “experiri”, che significa sperimentare, mettersi alla prova. Il turismo esperienziale rappresenta esattamente questo: una vacanza in cui ci si spinge al di fuori della propria zona di comfort per sperimentare, provare nuove esperienze e mettersi alla prova.

Cos’è il Turismo Esperienziale

Questo approccio rappresenta una nuova visione del viaggio, ma allo stesso tempo è una delle forme più antiche, poiché va oltre il semplice relax su una spiaggia soleggiata e porta alla vera scoperta dei luoghi visitati. L’essenza dell’esperienza risiede nell’immergersi nella realtà locale, interagire con le persone del luogo e conoscere le loro tradizioni, permettendo di ottenere una comprensione autentica dei luoghi visitati e di assaporarne l’atmosfera più genuina. Questo tipo di turismo rappresenta un arricchimento personale ed emotivo, un beneficio che perdura nel tempo molto più del semplice riposo.

Le possibilità di turismo esperienziale sono varie ed adatte a tutti i gusti: può riguardare la gastronomia, la natura, la religione, l’archeologia, la cultura o il folklore. Queste esperienze possono includere la degustazione di prodotti locali, le lezioni di cucina con esperti locali, l’immersione nelle tradizioni locali come la raccolta del grano o la vendemmia, e persino l’opportunità di lavorare in un frantoio per un weekend. L’unico limite è l’immaginazione.

Il viaggio come esperienza di vita continua a espandere l’offerta turistica in Italia e nel mondo, diventando sempre più specifico e settoriale. Secondo i dati di Demoskopika, nel 2022 il turismo esperienziale è cresciuto dell’81%, superando i 254 miliardi di dollari di fatturato registrati nel mondo nel 2019. Questo settore turistico è stato ulteriormente incentivato dalla pandemia, che ha spinto i viaggiatori a esplorare le bellezze e le culture locali, precedentemente trascurate ma facilmente accessibili girando l’angolo di casa.

Il turismo esperienziale, quindi, non solo genera profitti crescenti, ma costringe anche gli amministratori a proteggere l’ambiente e le caratteristiche uniche di ogni territorio. Inoltre, non sempre richiede un alto dispendio economico da parte dei visitatori, poiché si basa su fattori come la curiosità, la fatica e il desiderio di sperimentare nuove avventure, che possono essere organizzate anche autonomamente da casa.

Il turismo esperienziale in Italia

In Italia i percorsi e le esperienze immersive non mancano di certo: da quelli enogastronomici ai viaggi naturalistici, dalle feste patronali agli eventi folkloristici, dalle vendemmie alle esperienze di lavoro in un frantoio, in una fattoria o in uno dei più bei borghi italiani. Dai corsi di cucina (la signora Nunzia sulla via delle orecchiette a Bari vecchia) ai distretti del tessile di Prato che diventano percorsi turistici guidati. Infatti,

Naturalmente e storicamente, l’Italia possiede una ricchezza ineguagliabile da offrire ai turisti e dimostra una grande capacità di adattamento alle nuove tendenze esperienziali. Secondo le statistiche di Demoskopika, le previsioni per il 2022 indicano circa 92 milioni di arrivi e quasi 343 milioni di presenze, che comprendono sia i turisti italiani che stranieri nel nostro paese. A queste cifre si aggiunge una previsione di crescita straordinaria, con un aumento stimato dell’81% per il turismo esperienziale nel corso del 2022. Vale la pena notare che già nel 2019, il settore del turismo esperienziale aveva raggiunto un fatturato globale di 254 miliardi di dollari, come riportato nei dati di Arival nel rapporto “Travel, The Experience Revolution” del 2020.

Il turismo lento

Uno dei sentimenti che accomuna gli appassionati di “esperienze” è la voglia di “lentezza”. Da questo desiderio si spiega l’incremento di “slow tourism” (turismo lento), una forma di esperienza di chi va alla ricerca di un tempo perduto. Un tempo che si perde nella frenesia quotidiana e nella vita che corre tra una giornata in ufficio e un aperitivo al volo.

Lo slow tourism (che fa rima anche con “slow food” diventato il prestigioso riconoscimento dei cibi tipici locali) si rivolge ai turisti più attenti alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. E forse non è un caso se anche alcuni divi e dive dello spettacolo mondiale abbiano deciso di acquistare una casa in Italia preferendo l’ombra di un ulivo alle luci fotoniche di Hollywood. È successo a George Clooney tanti anni fa, quando ha acquistato Villa Oleandra sul Lago di Como. Più recentemente alla premio Oscar Helen Mirren che da qualche anno vive stabilmente in una masseria di Tiggiano, nel Salento della Puglia.

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