5 Giugno 2025

In questo borgo dimenticato dal turismo si custodiscono i segreti più affascinanti della Sicilia e il Medioevo ha lasciato un’impronta indelebile

Un viaggio tra le meraviglie nascoste della Sicilia: in questo borgo fuori dalle rotte turistiche si conservano segreti medievali, leggende antiche e tracce indelebili della storia isolana.

borgo Sicilia
borgo Sicilia- fonte: web

Tra i rilievi delle Madonie e l’affaccio sul Mar Tirreno, sorge Pettineo, una pittoresca località della Sicilia che affascina ogni anno numerosi viaggiatori in cerca di autenticità, storia millenaria e atmosfere medievali. Un borgo che ha attraversato i secoli conservando intatta la sua identità e offrendo oggi un’esperienza di viaggio fuori dai circuiti turistici di massa.

Le origini del borgo di Pettineo: dalle radici latine alla conquista aragonese in Sicilia

Il nome originario di Pettineo, in epoca medievale, era Pectineum, toponimo latino risalente al Duecento. All’epoca era poco più di un piccolo casale agricolo, concesso per un breve periodo da Manfredi Maletta, camerario del Regno di Sicilia. Dopo essere tornato sotto il controllo della corona, il borgo conobbe un destino più glorioso.


Nel 1300, durante la Guerra del Vespro, Pettineo fu donato dal Re Federico III d’Aragona come riconoscimento ai suoi fedelissimi. Tra questi, spicca il nome di Alanfranco di San Basilio, celebre per il suo valore nelle battaglie navali.

Un borgo conteso tra nobili famiglie: l’ascesa culturale di Pettineo

Il 1332 rappresenta un punto di svolta per il paese: Pettineo passò sotto la Contea di Geraci, grazie a un accordo tra Alanfranco di San Sibilio e Francesco Ventimiglia, conte di Geraci. Da quel momento, il borgo fu al centro di una lunga eredità nobiliare che arricchì il suo tessuto culturale e architettonico.

Nel corso dei secoli, Pettineo fu amministrato da importanti famiglie aristocratiche, come gli Alagona, i Cardona, i Lanza e i Valguarnera, lasciando segni visibili nel centro storico e nel patrimonio artistico del borgo.

Castello Migaido: un viaggio nel cuore del Medioevo siciliano

Chi visita Pettineo non può perdersi il suggestivo Castello Migaido, edificato nel Quattrocento e ancora oggi straordinariamente ben conservato. Questa roccaforte è uno dei pochi esempi di architettura feudale in Sicilia giunti fino a noi in condizioni originali.

All’interno della cinta muraria, alta oltre 13 metri e spessa più di 3, si trova la Chiesa di Sant’Antonino, impreziosita da affreschi storici che raccontano la spiritualità medievale della zona. Camminare tra le mura del castello significa immergersi nei fasti del Medioevo, in un’atmosfera che richiama le antiche leggende e le tradizioni più autentiche dell’isola.

Il Rinascimento di Pettineo: botteghe d’arte e artigiani da tutta la Sicilia

Con la fine dell’epoca medievale, Pettineo continuò a evolversi come centro artistico e culturale. Nel corso dei secoli successivi, il borgo attirò l’attenzione di famiglie facoltose provenienti da Palermo e Messina, che investirono nello sviluppo locale.

Nacquero così le prime botteghe artigiane: falegnami, pittori, scultori e architetti trovarono in Pettineo un ambiente fertile per esprimere il proprio talento. Tra gli artisti più illustri, ricordiamo Nicolò da Pettineo, le cui opere sono oggi custodite in varie località della Sicilia, rendendo onore alle radici culturali del borgo.

Viaggiare a Pettineo oggi: un’esperienza autentica tra cultura e relax

Oggi, visitare Pettineo significa scoprire un angolo autentico della Sicilia, dove il tempo sembra essersi fermato. Passeggiare per le sue stradine acciottolate, ammirare le antiche costruzioni in pietra, visitare il castello e le chiese storiche è un’esperienza ideale per chi cerca un turismo lento e profondo, lontano dal caos e dai luoghi comuni.

Perfetto per un weekend tra borghi siciliani, Pettineo rappresenta una meta ideale per viaggiatori curiosi, amanti della storia e appassionati d’arte che vogliono immergersi nel cuore più genuino della Sicilia.

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