In questo Borgo in Sicilia sono nati 2 premi Nobèl: Con Soli 855 abitanti è tra i più piccoli d’Italia | Un gioiello da scoprire
Un angolo nascosto della Sicilia, un borgo che ha dato i natali a due grandi della cultura mondiale: storia, cultura e tradizioni in uno dei borghi più piccoli d’Italia.

L’Italia è una terra di meraviglie, dove borghi dimenticati si alternano a metropoli senza sosta. Ma c’è un luogo che, pur con le sue dimensioni ridotte, riesce a racchiudere in sé un patrimonio immenso di storia, letteratura e tradizione. Si chiama Comitini, ed è stata ufficialmente riconosciuta come la città più piccola d’Italia.
Siamo nel cuore della Sicilia, a pochi chilometri da Agrigento, in un territorio dove il tempo sembra essersi fermato e ogni pietra racconta una storia antica.
Comitini: un piccolo grande nome nella storia italiana
Comitini conta appena 855 abitanti secondo i dati ISTAT del 2022, eppure ha saputo scrivere pagine significative della storia nazionale. Il 3 luglio 1859, fu tra i primi centri del Sud Italia a issare il Tricolore, segnando la fine del dominio borbonico. Un gesto che ancora oggi viene ricordato con orgoglio e che ha portato, nel 2018, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a conferirle il titolo di città.
Ma le sue radici affondano anche nel mondo del lavoro: in passato, Comitini era un importante polo minerario con oltre 70 miniere di zolfo attive, testimonianza di un’epoca dura ma produttiva.
Pirandello e Quasimodo: due Nobel legati a un piccolo borgo
Non è un caso che due giganti della letteratura mondiale siano profondamente legati a questo minuscolo angolo di Sicilia. Luigi Pirandello, premio Nobel per la Letteratura nel 1934, trovò ispirazione nelle storie dei minatori di Comitini. Suo padre gestiva una zolfara nella zona, e proprio da quell’universo nacque la celebre novella Ciaula scopre la luna.
Anche Salvatore Quasimodo, premio Nobel nel 1959, visse un capitolo importante della sua infanzia in questo borgo: suo padre lavorava come capostazione e, proprio a Comitini, il piccolo poeta fu salvato da un avvelenamento da arsenico grazie all’intervento di un medico locale.
Cosa vedere a Comitini: tra musei e feste popolari
Comitini è anche memoria attiva. Qui troviamo due spazi museali che raccontano l’anima del paese: il Museo delle Miniere, che conserva gli strumenti e le testimonianze del passato estrattivo, e il più recente Museo del Tricolore, inaugurato nel 2024 per celebrare la liberazione dai Borboni.
Non mancano le tradizioni: tra tutte, la Festa di San Giovanni Battista, patrono del paese, che anima le strade ogni anno con celebrazioni religiose e momenti folkloristici. Altrettanto apprezzata è la Sagra delle Olive, dedicata ai sapori autentici del territorio.
Tra cultura e gastronomia: l’anima verace di Comitini
Visitare Comitini significa fare un tuffo nel cuore più autentico della Sicilia. Tra le specialità da gustare c’è la pasta con le sarde, piatto simbolo della cucina isolana, che racchiude in sé sapori antichi e genuini.
Piccolo solo sulla carta, Comitini è un grande scrigno di cultura e tradizione, pronto ad accogliere chi desidera scoprire un’Italia diversa, più intima e autentica.