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L’allarme varianti e la terza ondata di Covid, via a lockdown mirati in Italia

L’Italia sembra essere piombata nella terza ondata di Covid. Un elemento di allarme a cui oggi il governo tenterà di trovare una “soluzione” delineando una strategia. Il ministro Speranza sarà in aula alla Camera per fare le comunicazioni sulle nuove misure e sul nuovo Dpcm. L’obiettivo è trovare una sintesi tra le varie componenti politiche che sostengono l’esecutivo.

Riaperture, un protocollo per la ripartenza della ristorazione

L’apertura di bar e ristoranti dopo le 18 sembra al momento vietata nelle zone gialle. Il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha fatto sapere di essere a lavoro per la stesura di un protocollo che consenta alla ristorazione di partire. Dopo aver incontrato Mario Draghi a Palazzo Chigi, Matteo Salvini fa pressing sulle riaperture dei ristoranti.

“Se si può pranzare in tranquillità e a distanza, si può anche cenare” spiega il leader della Lega, che col premier ha discusso di salute e lavoro: “E sul ritorno alla vita dove la situazione lo permette siamo assolutamente sulla stessa linea”.

A convergere sulla linea tracciata dal leghista, parlando di richiesta “ragionevole, di buon senso”, c’è Stefano Bonaccini. “Verrà il tempo in cui ci torneremo a dividere – ammette il presidente della Conferenza delle Regioni -, ad esempio noi del Pd e la Lega, ma oggi si deve stare insieme, ognuno con le proprie idee, per fare di tutto affinché l’Italia riparta il prima possibile”.Insomma, laddove non ci siano troppi rischi nella diffusione della pandemia, “si può iniziare a pensare di introdurre qualche elemento di flessibilità per alcune categorie – dichiara il governatore dell’Emilia-Romagna -. Il ministro Franceschini lo ha proposto riguardo a cinema e teatri”.

Punti non condivisi dal ministro Speranza e dagli esperti del Cts che segnalano il rischio contagi derivante da eventuali riaperture di impianti da sci, palestre o cinema.

Lockdown mirati in Italia: zona arancione a Brescia

A Milano il presidente Attilio Fontana ha firmato un’ordinanza che istituisce a Brescia e in alcuni comune della Bergamasca e Cremona una zona arancione rafforzata. Previsti, oltre alle normali misure della zona arancione, anche la chiusura delle scuole d’infanzia, elementari e medie, il divieto di recarsi nelle seconde case, l’utilizzo dello smart working dove possibile e la chiusura della attività in presenza. Un rafforzamento delle misure necessario poichè “la provincia ha un numero di nuovi casi doppio rispetto alle altre province lombarde” ha detto Guido Bertolaso.

Zona rossa, invece, per Torrice (Frosinone), “a causa della forte incidenza e presenza della variante inglese”, e per San Cipirello e San Giuseppe Jato, (Palermo). Altra variante che preoccupa è quella brasiliana: un caso è stato scoperto in una scuola a Roma. Il virus riprende poi a mordere in Veneto, dove si registra una crescita di contagi e ricoveri ed in Abruzzo (78 terapie intensive).

Zona arancione scuro dal 25 febbraio all’11 marzo per 14 comuni dell’Emilia Romagna. Si tratta – spiega una nota della stessa Regione – di una misura che riguarda tutti i Comuni che fanno capo all’Ausl di Imola: Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio, e i confinanti di Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, in provincia di Ravenna.

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