In Italia il tasso di occupazione resta inferiore alla media europea, anche tra i laureati: 80,8% tra i 25 e i 64 anni contro 85,5% dell’Ue. A rilevarlo, il nuovo studio dell’Istat, precisando che tra i diplomati il tasso è a 70,5% contro 75,7%.
Si amplia il divario con l’Europa nei tassi di occupazioni tra le giovani generazioni, per tutti i livelli di istruzione. Diventa massimo per chi è appena uscito dal percorso formativo e si trova nella fase di primo ingresso nel mercato del lavoro.
Il tasso di occupazione dei trentenni laureati italiani si attesta al 78,3% contro l’86,5% della media nel resto d’Europa. Mentre quello dei 18-24enni che abbandonano precocemente gli studi è al 33,2%, contro il 49,3% dei coetanei che lasciano gli studi dopo il diploma. Dati in peggioramento rispetto al 2020, in cui il tasso di occupazione della popolazione tra i 25 e i 64 anni registrava una riduzione di 0,8 punti, attestandosi al 65,6%.
L’impatto della pandemia da Covid-19 ha marcato ancor di più la situazione di chi ha un basso livello di istruzione: il tasso di occupazione è sceso di 1,1 punti per la popolazione con al massimo un titolo secondario inferiore, di 0,9 punti tra chi ha raggiunto il diploma e di 0,6 punti tra i laureati. Dal 2008 a oggi, il vantaggio occupazionale della laurea rispetto al diploma è cresciuto, mentre quello dei diplomati rispetto a coloro che hanno un titolo di studio più basso è diminuito; a cio’ ha contribuito la dinamica dei diplomati che, rispetto agli altri, hanno registrato una perdita di posti di lavoro più forte durante la crisi iniziata nel 2008 e una successiva ripresa decisamente più debole.
L’Italia continua a registrare la più alta quota di Neet (23,3%) in Europa, ovvero la percentuale di individui non occupati nè in istruzione o formazione sul totale dei 15-29enni. Nel 2020, l’incidenza si attestava al 21,8%. La crescita dei Neet è stata massima tra i giovani con un titolo secondario superiore, leggermente inferiore tra chi possiede un titolo terziario.
Il tasso di occupazione delle persone tra i 25 ed i 64 anni, laureate nelle aree umanistica e dei servizi, è pari al 75,2%. In quelle socio-economica e giuridica sale all’80,1%. Si attesta all’84,5% per gli ambiti scientifico e tecnologico, le cosiddette lauree Stem, e raggiunge il massimo valore per le lauree nell’area medico-sanitaria e farmaceutica (86,4%).
Secondo l’Istat, le differenze si accentuano per le donne: il divario di genere nei ritorni occupazionali a sfavore delle donne è particolarmente ampio nelle discipline socio-economiche e giuridiche e in quelle tecnico-scientifiche (Stem), con un tasso di occupazione che è 10 punti inferiore a quello maschile.
Tra traffico, rifiuti e disoccupazione: l’analisi sorprendente dell’Intelligenza Artificiale sui veri problemi di Palermo. Palermo…
In offerta da Lidl un elettrodomestico che rivoluziona la cucina, con soli 19,99 euro fa…
Opportunità di lavoro in Sicilia con il Concorso alla forestale per assunzioni di agenti, basta…
Nuova opportunità di lavoro in Sorgenia, sono disponibili nuove posizioni aperte e assunzioni per vari…
Opportunità di lavoro in Sicilia, sono disponibili all'Aeroporto di Catania assunzioni per personale da inserire…
Poste Italiane cerca laureati per il ruolo di consulenti finanziari: assunzioni con contratto a tempo…