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“Non preoccupatevi degli insuccessi, la vita è tutto il resto”: la lettera del Prof. universitario

Dopo la tragica scomparsa di Riccardo Faggin, il giovane suicidatosi dopo aver mentito sulla sua laurea, un docente universitario di Varese lancia un appello a tutti gli universitari.

Il professore, ha pubblicato sul suo profilo Linkedin una lettera rivolta agli studenti riportando un episodio personale.

“Non preoccupatevi degli insuccessi, la vita è tutto il resto”

Vorrei chiedere a tutti gli studenti di non preoccuparsi degli insuccessi. Può capitare di dover rifare un esame o di avere sbagliato corso di laurea. La vita è tutto il resto esordisce Conti. ”Io non sono un grande frequentatore dei social, eppure dopo aver letto quella notizia ho sentito il bisogno di raccontare su LinkedIn un episodio in cui sono stato purtroppo coinvolto. All’epoca insegnavo all’università di Pavia e uno studente ha scelto di togliersi la vita per lo stesso motivo di Faggin”. L’episodio risale a 25 anni fa. Il padre si presentò dal docente con la tesi di laurea del figlio in mano, chiedendo dove si sarebbe svolta la discussione. ”Guardando la tesi c’era tutto quello che occorreva, ma non conoscevo lo studente. Guardando sul registro degli esami in cui ero in commissione il nome non risultava. Con un certo imbarazzo congedavo quel padre, assicurando che avrei sentito la segreteria studenti per chiarire la questione”.

“C’è sempre la possibilità di chiedere aiuto”

In un successivo momento emerse che lo studente, frequentante da fuori sede, aveva dato a malapena due esami. ”Un paio di giorni dopo mi hanno fatto sapere che lo studente era partito da casa, era passato a salutare la nonna e poi era andato in auto sul greto di un torrente e si era tolto la vita. Non aveva retto la vergogna di dire alla famiglia che la sua carriera di studente non esisteva

”Non mi aspettavo una risonanza del genere, ma credo che la mia testimonianza possa essere utile a chi magari pensa di non avere via d’uscita. C’è sempre la possibilità di chiedere aiuto e consiglio, tanto ai docenti quanto alla famiglia. Spero che siano pochi i colleghi che hanno vissuto un’esperienza così drammatica. Non la scorderò mai”.

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