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Oggi è la Giornata Nazionale delle vittime di Covid: perchè si celebra il 18 marzo

Ricorre oggi 18 marzo la seconda Giornata Nazionale nel ricordo delle vittime di Covid. Sono passati due anni da quando il mondo è stato convolto dalla pandemia da Covid-19: 157 mila le vittime del virus in Italia e, nonostante lo stato di emergenza si appresti alla fine, sono ancora tanti i contagi. Nel mondo invece le vittime sono state 6 milioni.

“La data del 18 marzo 2020 rimane incisa nella memoria degli italiani. Una immagine, quella dei mezzi militari che a Bergamo trasportavano le vittime falcidiate da un virus allora ancora sconosciuto, che racchiudeva il dramma dell’intera pandemia. Alla memoria delle vittime ci inchiniamo. Nel dolore dei loro familiari si riconosce l’intera comunità nazionale” ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus.

“La Repubblica è fortemente impegnata a garantire i ritmi di una rinnovata vita della nostra comunità, senza dimenticare la lezione di quanto è avvenuto. Lo smarrimento – prosegue il Capo dello Stato – dinanzi a una minaccia così insidiosa ha lasciato in breve tempo spazio a una reazione tenace, fatta di coraggiose scelte collettive e di avveduti comportamenti individuali, che ci ha consentito di affrontare una sfida senza precedenti nella storia recente dell’umanità”.

Giornata nazionale delle vittime di Covid, i dati della pandemia aggiornati

Sale l’incidenza dei casi di Covid-19 in Italia: questa settimana è pari a 725 casi su 100mila abitanti rispetto a 510 della scorsa settimana. Lo evidenzia, secondo quanto si apprende, la tabella sugli indicatori decisionali del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

L’indice di trasmissibilità Rt sale invece a 0,94 da 0,84. Cala il tasso di occupazione nelle terapie intensive mentre rimane stabile quello nelle aree mediche. È quanto emerge dalla cabina di regia ministero della Salute-Iss-Regioni riunita questa mattina. In particolare, il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 17 marzo) a fronte del 5,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 10 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è stabile al 12,9% – rilevazione giornaliera ministero della Salute al 17 marzo – la stessa percentuale rilevata il 10 marzo.

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