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Palermo, bimba si lega una cintura al collo per una sfida su TikTok: morte cerebrale

Una folle sfida di soffocamento su TikTok rischia di costare la vita ad una bimba di 10 anni. La piccola, a Palermo, si è legata la cintura alla gola per partecipare ad un “Hanging Challenge“, una prova di soffocamento estremo. Ieri il ricovero presso la terapia intensiva pediatrica. La bambina è in coma profondo dopo la prolungata anossia cerebrale. Oggi alle 13.30 è stato constatato lo stato di morte cerebrale.

Sfida TikTok fatale per una bambina di Palermo, morte cerebrale

La bimba si trova ricoverata da ieri in rianimazione all’ospedale “Di Cristina” di Palermo dove è arrivata, accompagnata dai genitori, in arresto cardiocircolatorio dovuto a un’asfissia prolungata.

Si lega una cintura in gola per una sfida su TikTok: bimba intubata

Secondo una prima ricostruzione, la bambina si sarebbe legata una cintura al collo, raccogliendo una sfida lanciata sul social e che prende il nome di “hanging challenge“. Una prova di resistenza che consiste nello stringersi una cintura al collo resistendo il più possibile. Un gioco che si è rivelato fatale per la piccola.

Le sue condizioni di salute

Il suo cuore, si sarebbe fermato per alcuni interminabili minuti prima di ricominciare a battere grazie alle manovre rianimatorie eseguite dal personale sanitario. Poche ore fa i medici hanno dichiarato la morte cerebrale. I genitori hanno acconsentito al prelievo degli organi per donazione multipla.

“Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina. La sicurezza della community TikTok è la nostra priorità assoluta, siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini”, così un portavoce di TikTok.

L’inchiesta dopo la tragedia

Sulla vicenda sono state aperte due inchieste. Una coordinata dal procuratore dei minori Massimo Russo e dal sostituto Paola Caltabellotta e l’altra dal procuratore aggiunto della Procura presso il Tribunale Laura Vaccaro, che coordina le indagini sui reati di cui restano vittime le cosiddette fasce deboli. Se fosse dimostrato davvero che la bambina ha partecipato alla challenge, potrebbe essere configurata l’ipotesi dell’istigazione al suicidio. Sarebbe tutta da accertare, però, l’identità del responsabile del reato.

Il telefonino di Antonella è stato sequestrato e sarà analizzato nelle prossime ore. Dalle prime testimonianze della famiglia, ancora sotto choc, è emerso che la piccola ha partecipato anche ad altre sfide sui social. “Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina. La sicurezza della community TikTok è la nostra priorità assoluta, siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini”: fa sapere un portavoce del social. “

Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro. – aggiunge – Non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi. Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy”.

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