Piazza Magione, che scempio! Parco ricoperto di bottiglie di alcol e urina – VIDEO

Non c'è pace per Piazza Magione. Il parco dei palermitani, che si trova nel cuore del centro...

Non c’è pace per Piazza Magione. Il parco dei palermitani, che si trova nel cuore del centro storico, a causa del coprifuoco diventa costantemente luogo di assembramenti. E gli effetti sono visibili qualche ora dopo, sul calar della sera. I primi a denunciare i fatti sono gli abitanti della zona che non ne possono più di questo atteggiamento menefreghista accentuatosi ancora di più adesso.

Lattine di birra, bicchieri da aperitivo, superalcolici e addirittura urina ricoprono quel verde e quella zona che rappresentano l’impianto culturale che immischiava bellezza e divertimento nel Palermitano. Ad ogni angolo di piazza Magione si sono aggiunti dei venditori ambulanti pronti a servire le loro birre a chiunque passi. E sono proprio i colori di queste lattine scintillanti, che sanno di viola, azzurro e arancione, ad immischiarsi con il colore fiorente del prato.

Non mancano poi le solite bottiglie in vetro e bicchieri di plastica, ancora dentro la confezione, messi accanto a super alcolici prosciugati di ogni singola goccia. Altro capitolo che denunciano e sottolineano con vergogna i residenti è quello delle pozzanghere di urina, presenti negli angoli nascosti ad un passo dalla piazza.


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Piazza Magione, il parco dei palermitani ricoperto di birre, superalcolici e urina

I locali infatti accettano con molta difficoltà persone all’interno per le regole imposte dal Governo nazionale. Allora per la legge “a mali estremi, estremi rimedi” quelle vie nascoste e apparentemente invisibili diventano latrine a cielo aperto, in cui, quando è capitato, gli abitanti in queste settimane hanno deciso di ritrarre alcuni scatti artistici nel centro storico, come si può vedere su Repubblica.

Dal 17 maggio la Sicilia, e quindi anche Palermo, entreranno in zona gialla e tutti gli abitanti circostanti sperano di poter ritornare alla normalità, malgrado queste abitudini ci fossero anche prima del Covid-19, che ha solo aggravato la situazione.


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