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Salvini e il Ponte sullo Stretto: “Io ci credo, lo intitolerei a Mario Draghi”

“Il Ponte sullo stretto? Io ci credo, so che qualcuno non è d’accordo, ma in pochi credevano nella ricostruzione del ponte di Genova e invece è stato fatto. C’è un costo ipotizzato di 7 miliardi e 100mila posti di lavoro. Potrebbe chiamarsi ponte Draghi”. A dirlo ieri Matteo Salvini in un incontro con i giornalisti, come riporta l’agenzia Dire.

Il progetto di costruzione un ponte sullo stretto di Messina è stato uno dei cavalli di battaglia di Salvini nelle ultime settimane. Il capo della Lega ha menzionato l’intervento anche durante il dibattito in Senato di mercoledì 17 febbraio, in cui ha dato la fiducia al governo Draghi.

Nonostante le posizioni sovraniste assunte in passato, la Lega ha infatti deciso di far parte del nuovo esecutivo, puntando sulla figura di Giancarlo Giorgetti. La Lega si avvicina sempre di più al concetto di Europa di Mario Draghi. L’altro rappresentante verde, Giorgetti, sarà a capo del Mise e si occuperà delle aziende colpite dalla pandemia, in un ottica di rilancio della produzione.

Salvini e il Ponte sullo Stretto

Salvini insiste sull’importanza delle infrastrutture, e a suo avviso il ponte sullo stretto di Messina sarebbe una occasione di crescita per tutto il Sud. Per Salvini il Ponte sullo Stretto s’ha da fare.

E se nel suo discorso programmatico Draghi ha sottolineato che il suo governo avrà un’impronta europeista e atlantista. Inoltre il nuovo Presidente del Consiglio ha detto: “Non c’è sovranità nella solitudine, c’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere”.

Salvini ha affermato che la Lega sarà vicina all’Europa fintanto che questa appartenenza comporterà benefici per gli italiani. E sempre di più tra la Lega e il suo capo Salvini si pensa di intitolare il futuro ponte tra Calabria e Sicilia a Mario Draghi. Un po’ come se gli universitari, per avere 30 all’interrogazione finale, dicessero: “Professore la mia laurea la dedicherò a lei“.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”