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Tragedia all’Università, 25enne si suicida in facoltà: “Aveva mentito sugli esami dati”

Si chiamava Antonio Carreto e studiava alla facoltà di Lettere nell’Università di Napoli. Proprio in quei luoghi il 25enne ha deciso di togliersi la vita, lunedì 19 luglio. Solo adesso si conosce il reale motivo del gesto estremo. L’accaduto del giovane ha sconvolto il Napoletano, provocando profondo dolore agli amici di una vita e ai familiari.

Numerosi sono i messaggi dedicati al giovane, deceduto drammaticamente alla tenera età di soli 25 anni. Tra questi: “Un’ intera adolescenza passata insieme – scrive uno di loro – Giorno e notte letteralmente passati a fare di tutto e di più. È vero ci siamo allontanati, abbiamo preso strade diverse ma mai una discussione mai un litigio. Questa notizia mi ha distrutto credimi, ti porterò sempre nel cuore. Ti voglio e ti vorrò sempre bene amico mio”.

Secondo il quotidiano Il Mattino di Napoli dietro al suicidio potrebbe esserci l‘aver mentito sul numero di esami dati dallo studente. Per le ultime ricostruzione, lo studente partenopeo si sarebbe lasciato cadere, intorno alle 11 di mattina, dai piani alti dell’edificio nel cortile.


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25enne si suicida in facoltà: “Aveva mentito sul numero di esami dati”

Il 25enne, stando al racconto dei colleghi di università, era un ragazzo tranquillo e di buona famiglia. I fallimenti universitari sarebbero alla base del fatale gesto. Il giovane avrebbe annunciato ai parenti che sarebbe andato a discutere la sua tesi di laurea. Ma non era così. Negli ultimi anni avrebbe raccontato di un percorso universitario mai compiuto. Diceva di essere prossimo alla laurea, ma in realtà aveva dato pochi esami.

Cerreto era iscritto alla triennale e aveva sostenuto meno di dieci esami. Dolore in famiglia e tra i compagni di università. L’ennesima tragedia di studenti dimenticati.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”