In evidenza

Tre cose per essere “positivi”, e non al tampone!

Ripercorrendo l’anno terribile che è stato e quello attualmente non da meno, che stiamo attraversando, la parola “positività” è da cancellare, assolutamente da dimenticare.

Quando essere positivi non significava avere il covid

Eppure se ci pensiamo, prima di questa pandemia, essere “positivi” aveva tutt’altro significato. Una persona positiva, infatti, non era una persona che aveva contagiato il covid e che quindi rischiava in un certo senso la vita, ma una persona positiva era chi la vita se la godeva. Avere una sana dose di positività significa infatti essere ottimisti, pensare in positivo ed essere speranzosi verso il futuro… un significato prezioso totalmente stravolto dall’arrivo di questo dispettoso Covid, che di carte in tavola ne ha cambiate e parecchie! Ma se c’è una cosa che di positivo, e non si parla di tamponi, potremmo trarre da questa pandemia è che qualcosina in realtà l’abbiamo imparata.


Leggi anche: Covid, l’Italia avrà presto il suo picco di morti: ecco le date esatte


“Meglio soli che male accompagnati”: un’enorme bugia!

Questi detti popolari da sempre ci illuminano sul nostro modo di pensare alla vita, ma talvolta dobbiamo riconoscere che non sempre ciò che dicevano i saggi antenati è così vero.


In una situazione come quella vissuta dall’ultimo anno a questa parte, beh, forse dobbiamo rivedere il nostro modo di pensare a questo detto. Mica è proprio vero che la solitudine talvolta è la soluzione ad una cattiva compagnia. Reclusi, nelle proprie abitazioni, senza la possibilità di vedersi, di scambiarsi un saluto, senza le fastidiose chiacchere di circostanza nei bar, tra uno spritz e un altro…

Nessun viaggio, nessun concerto tra la calca soffocante, nessun “assembramento”, parola che prima tutti sconoscevamo. In un mondo solo e da isolati, forse quello che prima disprezzavamo, oggi lo desideriamo con ardore. Anche la più latente delle amicizie, oggi ci appare come una benedizione.

In una sola parola: oggi ci manca la socialità!

Dall’essere pendolari all’essere sedentari

Prima di oggi chi poteva mai pensare che lavorare da casa sarebbe stato un enorme successo in termini di prestazioni lavorative e di spreco di denaro?

E invece dobbiamo ricrederci! Da quando la pandemia ha introdotto il lavoro agile, l’ormai famoso smartworking, moltissime aziende hanno dovuto fare i conti con la propria filosofia. Ripensare al lavoro e alla figura del lavoratore si può!

Lavorare da casa, infatti, non è stato poi così male. Certo, viene meno il rapporto tra colleghi, la pausa caffè tra un chiacchiericcio e un altro, il pranzo condiviso… ma in termini di efficienza, l’azienda ci guadagna, e non solo!

Il lavoratore pendolare, lavorando comodamente da casa, evita un enorme spreco di soldi spesi tra il viaggio in auto, autobus o treno per raggiungere la sede dell’ufficio, soldi per il pranzo fuori, per l’abbonamento a mezzi pubblici, evita di sprecare anche tempo impiegato per il tragitto casa-lavoro, oltre che ad una mole di stress.

L’altruismo scientifico e sociale

“Se evito di fare assembramento è per i miei genitori, sono anziani”, “ se il vaccino non è disponibile per tutti, beh, priorità a chi ne ha bisogno”, “indossare la mascherina è un bene per me e per la salute anche degli altri”… frasi che sicuramente abbiamo pronunciato o sentito pronunciare e che in sé accolgono un altruismo degno da premio Nobel per la Pace.

Eppure nella semplicità e inconsapevolmente il nostro senso di altruismo, sia scientifico che sociale, è sicuramente cresciuto!

La nostra sensibilità molto spesso davanti a immagini devastanti ha dovuto fare i conti con la nostra coscienza e più volte oggi, davanti a un possibile errore ci chiediamo spesso: è giusto farlo? Prima non esisteva per molti il beneficio del dubbio, oggi invece si, per il bene nostro e quello altrui, dei nostri cari, delle persone più indifese. Anche le collaborazioni si sono ampliate grazie agli strumenti digitali, che permettono una rapida condivisione e collaborazione. Il covid insomma, ci ha condotti verso un cambio di rotta che se per moltissime cose ci ha costretti a ripensare alla nostra vita e ai nostri usuali e bei modi di viverla, per altri ci ha aperto gli occhi e permesso di crescere ed essere più umani, perché mai come adesso abbiamo davvero bisogno di umanità, di essere Positivi… e non al tampone!

Covid, Ritorno alla normalità: uno studio fissa la data

Quando a Palermo i positivi passarono da 11.315 a 2.943 in pochi minuti, lo sfogo di Confcommercio

Irene Cacioppo

Recent Posts

Assunzioni in Iren en assume: Oltre 50 nuove opportunità di lavoro in tutta Italia | La domanda

Il gruppo Iren cerca nuovi profili tecnici e operativi per assunzioni in corso a Torino,…

2 ore ago

La spiaggia in Sicilia che sembra disegnata da un pittore: nessuna folla, solo natura e pace

Scopri la spiaggia della Sicilia che sembra uscita da un dipinto: un angolo nascosto tra…

3 ore ago

Unicredit Graduate Program 2025: al via le assunzioni per giovani laureati, formazione retribuita in banca

Unicredit apre le candidature al Graduate Program 2025: assunzioni per giovani neolaureati con formazione, esperienze…

4 ore ago

Concorso INPS: assunzioni a tempo indeterminato per diplomati, scadenza 20 giugno

Pubblicato un concorso INPS per assunzioni a tempo indeterminato, richiesto il diploma, ecco requisiti, modalità…

6 ore ago

Università, ecco le lauree che fanno guadagnare di più: I Lavori più pagati sono questi

L’University Report 2025 rivela i corsi di laurea e le università che fanno guadagnare di…

7 ore ago

Vacanze al Mare in Sicilia: Le 8 spiagge più belle da non perdere assolutamente

Dalla Scala dei Turchi a San Vito Lo Capo, passando per le isole Eolie ed…

9 ore ago