14 Novembre 2025

Un borgo siciliano che sembra uscito dalle Alpi: tra nebbia, silenzi e panorami infiniti

Scopri il borgo più alto della Sicilia, immerso tra boschi e montagne: un luogo incantato dove il tempo rallenta e la natura domina ogni cosa.

borgo della Sicilia
borgo della Sicilia- fonte: archivio

Nel cuore dei Monti Nebrodi, avvolto da paesaggi che tolgono il fiato, sorge Floresta, il borgo più alto della Sicilia. Questo piccolo gioiello incastonato tra le montagne regala a chi lo visita un’atmosfera autentica, dove il tempo sembra essersi fermato.
Le sue antiche tradizioni agricole e artigianali custodiscono sapori e saperi unici, tra cui spicca la rinomata Provola di Floresta, un formaggio tipico dalla caratteristica forma a pera, simbolo di genuinità e identità locale.

Alla scoperta del borgo: pietra, chiese e panorami

Fondato nel Seicento da esuli in fuga dagli Spagnoli, Floresta conserva ancora oggi la struttura tipica di un antico feudo siciliano.
Le case in pietra si raccolgono attorno ai campanili delle due chiese principali: la Chiesa Madre di Sant’Anna, patrona del borgo e risalente alla metà del Settecento, e la Chiesa di Sant’Antonio da Padova.


Passeggiando tra le vie del centro storico, si incontrano eleganti palazzi nobiliari come Palazzo Lando, Palazzo Crimi, Palazzo Municipale e Palazzo Baronale. Le facciate in pietra sono arricchite da portali scolpiti, stemmi decorativi e balconi in ferro battuto, che raccontano la raffinatezza dell’architettura locale.
A pochi chilometri dal borgo, in Contrada Giuffré, i viaggiatori possono immergersi nella natura dei boschi secolari di aceri e querce, ideali per escursioni e fotografie mozzafiato.

Viaggio nel tempo: le origini di Floresta

Il nome “Floresta” deriva dalla grande foresta che in epoca romana ricopriva queste alture, utilizzata come fonte di legname. In quel periodo, il lavoro nei boschi era affidato a schiavi e condannati, che vivevano in edifici oggi scomparsi.

Durante l’Alto Medioevo il territorio fu abbandonato, a causa delle difficoltà di approvvigionamento e delle rigide condizioni invernali tipiche della montagna.
Nel XIV secolo, Federico d’Aragona incluse Floresta nei suoi domini, e la zona divenne un importante centro cerealicolo, come dimostrano i mulini ad acqua ancora visibili lungo i corsi d’acqua.

Solo nel 1820 il borgo assunse l’aspetto urbano attuale, sviluppandosi attorno alla Chiesa Madre. Nei dintorni si possono ancora ammirare i caratteristici rifugi in pietra a secco, chiamati pagghiari ‘mpetra, cubburi o Tholos, perfettamente integrati nel paesaggio e testimoni della vita pastorale di un tempo.

Tradizioni vive: pastorizia, sapori e artigianato

La pastorizia è l’anima di Floresta. Da secoli, l’allevamento dei bovini scandisce il ritmo delle stagioni: i pastori trascorrono la bella stagione nei pascoli montani e si spostano in inverno verso le zone più miti della costa, in un rituale chiamato transumanza.

Da questa tradizione nascono eccellenze gastronomiche come la ricotta fresca e infornata e la Provola di Floresta, autentico orgoglio locale.

Accanto ai sapori, resistono ancora antichi mestieri artigianali: la lavorazione della pietra, l’intreccio del giunco e il celebre ricamo “a mastra”, al quale è dedicata una mostra permanente. Chi visita Floresta non solo scopre un borgo, ma entra in contatto con un patrimonio di saperi tramandato da generazioni.

Cosa vedere a Floresta: esperienze per veri viaggiatori

Visitare Floresta significa vivere un’esperienza autentica tra storia, natura e tradizione.
Oltre al fascino del centro storico, il borgo è punto di partenza ideale per escursioni nei Nebrodi, trekking tra i boschi e visite ai rifugi rurali in pietra.

D’estate, le feste patronali e le sagre animano il paese con musica, colori e sapori tipici; d’inverno, le montagne innevate offrono scenari fiabeschi, perfetti per chi ama la tranquillità e il turismo lento.

Come arrivare a Floresta

Floresta si trova nel cuore dei Monti Nebrodi, in provincia di Messina.
Il borgo è raggiungibile in auto percorrendo la SS116 Randazzo–Capo d’Orlando, oppure attraverso le strade panoramiche che collegano i Nebrodi ai paesi vicini.
Il viaggio per arrivarci è già parte dell’esperienza: curve dolci, boschi profumati e scorci mozzafiato accompagnano ogni viaggiatore fino alla vetta più alta della Sicilia.

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