Università e stipendi: Queste sono le 5 università italiane che fanno guadagnare di più
Le Università italiane che garantiscono i migliori stipendi dopo la laurea, secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Job Pricing 2024.
In un panorama occupazionale sempre più competitivo, scegliere con attenzione il corso di laurea e l’università può fare una grande differenza nel determinare il futuro professionale. Sebbene non sia l’unico fattore determinante, un titolo accademico rappresenta un vantaggio concreto per chi desidera intraprendere una carriera ben retribuita.
Oggi più che mai, orientarsi verso un percorso di studi che offra buone prospettive economiche è una mossa strategica. A confermarlo è l’University Report 2024 dell’Osservatorio Job Pricing, che ha analizzato gli stipendi medi dei laureati italiani in relazione al corso di laurea e all’ateneo frequentato.
Laurearsi conviene (e non poco)
Uno degli elementi chiave emersi dallo studio riguarda il divario salariale tra chi possiede una laurea e chi invece si è fermato al diploma. Già nella fascia 25-34 anni, i laureati guadagnano circa il 9% in più, ma è nella fascia 45-54 anni che il vantaggio diventa ancora più marcato: lo stipendio medio di un laureato supera quello di un diplomato del 55%.
In termini pratici, la Retribuzione annua lorda (Ral) di chi ha conseguito solo il diploma si aggira intorno ai 29.000 euro, mentre per chi ha completato un percorso universitario la media sale a circa 42.000 euro annui. Il divario si amplia ulteriormente con un master di secondo livello, che può far raggiungere una Ral media di oltre 50.000 euro.
Le lauree che garantiscono gli stipendi più alti
Dallo studio emerge chiaramente che le lauree più vantaggiose dal punto di vista economico appartengono all’area tecnico-scientifica. In testa troviamo Ingegneria gestionale, con una Ral media di quasi 36.000 euro per i giovani tra i 25 e i 34 anni. A seguire, ottime performance anche per Ingegneria informatica, elettronica, meccanica e aerospaziale, tutte sopra i 35.000 euro annui.
Al contrario, i percorsi legati alle discipline umanistiche, come lettere moderne o scienze filosofiche, risultano meno redditizi e occupano le posizioni più basse della classifica in termini di guadagno.
L’università conta (e anche dove si trova)
Un altro dato rilevante riguarda l’impatto dell’ateneo scelto. Secondo il report, laurearsi in un’università privata permette di ottenere, in media, stipendi superiori del 5% rispetto a chi sceglie un ateneo pubblico. I politecnici, in particolare, emergono come le realtà più performanti: basti pensare che la Ral media per chi li frequenta supera i 46.000 euro, ovvero circa 5.000 euro in più rispetto alla media degli altri atenei pubblici.
Anche la posizione geografica dell’università ha il suo peso: chi studia al Nord può contare su stipendi più alti del 4% rispetto al Centro e del 9% rispetto al Sud.
Le cinque università con i migliori ritorni economici
A dominare la classifica degli atenei più “redditizi” è la Bocconi di Milano, con una retribuzione media che sfiora i 38.400 euro. A seguire troviamo il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi dell’Insubria, con Ral rispettivamente di 37.751 euro e 37.161 euro.
Chiudono la top 5 l’Università Carlo Cattaneo LIUC e il Politecnico di Bari, entrambi con retribuzioni medie superiori ai 36.000 euro annui.
Scegliere l’università e il corso di studi giusto non è solo una questione di passione, ma anche di strategia per il futuro. Investire nella formazione giusta può significare accedere a migliori opportunità di lavoro e stipendi più alti nel tempo. L’importante è informarsi, confrontare i dati e fare una scelta consapevole, guardando non solo alla vocazione, ma anche alle reali possibilità offerte dal mercato del lavoro.