Università in crisi: I giovani della Gen Z puntano sulle competenze digitali | Ecco cosa preferiscono studiare
Sempre più giovani preferiscono non scegliere l’Università valutando diverse opzioni emergenti al posto della laurea tradizionale.

Sempre più giovani mettono in discussione il valore del percorso universitario. Secondo un recente sondaggio condotto dalla piattaforma Indeed, il 49% dei ragazzi della Generazione Z ritiene che l’università non rappresenti più un investimento utile per il futuro, ma piuttosto uno spreco di risorse economiche e di tempo.
Gen Z e laurea: un rapporto sempre più complesso
Le generazioni precedenti hanno vissuto l’università come un trampolino verso una carriera stabile. I “boomer” sono cresciuti in un’epoca di espansione economica, i Millennial hanno affrontato le sfide della globalizzazione e delle crisi finanziarie, ma per la Generazione Z – cresciuta in un mondo dominato dall’intelligenza artificiale e dall’innovazione digitale – le priorità sembrano cambiate.
Molti giovani oggi puntano a competenze più pratiche, come la conoscenza di algoritmi, chatbot e machine learning, considerandole più utili per entrare nel mondo del lavoro rispetto a un titolo accademico tradizionale.
Intelligenza artificiale batte università?
Secondo l’indagine di Indeed, quasi la metà degli intervistati preferirebbe seguire corsi online brevi e mirati sull’uso dell’intelligenza artificiale, piuttosto che intraprendere un percorso universitario lungo e costoso. Le iscrizioni a piattaforme educative come O’Reilly, specializzate in formazione tech, sono quadruplicate nell’ultimo anno, a conferma di un trend in forte crescita.
Il peso dei costi e dei tempi universitari
Un fattore chiave che scoraggia i giovani americani riguarda i costi elevati dell’università: oggi studiare in un college statunitense può superare i 38.000 dollari all’anno. Questo ha portato a un indebitamento record, con prestiti studenteschi che superano i 2.000 miliardi di dollari.
Anche in Italia i costi, pur più contenuti, rappresentano una barriera. Secondo l’analisi dell’Unione degli Universitari del 2024, una retta annuale in un’università pubblica si aggira tra i 900 e i 1.000 euro, mentre negli atenei privati può arrivare fino a 10.000 euro. Per un master si superano spesso i 3.500 euro.
Il parere degli esperti: la laurea resta un’opportunità
Nonostante le crescenti critiche, diversi esperti continuano a sottolineare l’importanza dell’istruzione accademica. Christine Cruzvergara, responsabile per la strategia educativa di Handshake – una piattaforma americana per l’inserimento lavorativo – sostiene che la laurea offra molto più di un semplice accesso al primo impiego.
“L’università sviluppa capacità di leadership, gestione e networking”, afferma. Ricorda inoltre che anche figure come Mark Zuckerberg hanno beneficiato dell’ambiente universitario, nonostante abbiano poi abbandonato gli studi.
Università o corsi online? Una scelta sempre più personale
Nel mondo post-pandemia e con l’ascesa dell’intelligenza artificiale, la scelta tra università e percorsi alternativi appare sempre più legata alle ambizioni individuali e alle strategie personali di inserimento lavorativo. La Generazione Z sta tracciando un nuovo percorso, più flessibile e orientato alle competenze digitali.