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Ritrovato un branco di cani blu, svelato l’inquietante mistero del colore

Le fotografie di un paio di cani, con il manto blu, stanno facendo il giro del mondo. Le incredibili immagini vengono dalla Russia, sul territorio di Dzerzhinsk, città situata nella regione russa di Nizhny Novgorod. I cani in questione corrono tra il ghiaccio e la foresta russa, con un colore di pelo tutt’altro che normale e che sta facendo preoccupare molti animalisti. Ma anche amanti di animali in generale nel mondo.

Il canale telematico russo VK ha riportato le prime immagini di questi cani trasformati. Sarebbero almeno sette gli esemplari in questo tipo di condizioni particolari. Secondo gli esperti sarebbe il risultato degli scarti aziendali di un impianto chimico abbandonato e presente in quella zona. Le inquietanti foto dei cani, infatti, sarebbero state scattate da residenti locali vicino allo stabilimento di Dzerzhinskoye Orgsteklo, una fabbrica in disuso che ha chiuso per problemi finanziari sei anni fa.

Un tempo quella grande industria, dove stanno ora i cani russi, si occupava di elementi chimici. Soprattutto il polo secondario produceva cianidrio e plexiglass.

Le motivazioni del colore blu dei cani

Il commissario che gestisce il fallimento di questa azienda, fatale per i poveri animali, ha dichiarato: “Forse hanno trovato i resti di alcune vecchie sostanze chimiche e vi hanno rotolato dentro, e forse era solfato di rame. Devono aver trovato qualcosa. Nessuno li controlla. Non possiamo sostenere i costi per catturare gli animali randagi e sterilizzarli”. 

Le autorità della città di Dzerzhinsk hanno chiesto il permesso di entrare nell’area dello stabilimento per poter catturare il branco e analizzarne le condizioni di salute. «Secondo un’ispezione visiva preliminare, i cani sono in condizioni soddisfacenti. Gli specialisti entreranno nei terreni della fabbrica chimica e, dopo averli catturati, li esamineranno», ha detto all’agenzia Interfax l’amministrazione cittadina.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”