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Addio ai voti delle elementari. In pagella arrivano i giudizi


Si avvicinano le pagelle di fine quadrimestre per i ragazzini delle scuole elementari, che questa volta avranno dei parametri cambiati. Infatti si ritornerà alle valutazioni fornite dal Ministero dell’Istruzione nel 2008, allora guidato dalla ministra Gelmini.

Ci saranno giudizi descrittivi al posto dei voti numerici nella pagella intermedia e finale della scuola elementare. 

Con le nuove regole, che entreranno in vigore subito, il voto numerico che veniva dato ai bambini della primaria viene abolito. Al posto di questo si introduce il giudizio descrittivo per ciascuna delle materie previste dalle guide nazionali per la formazione. Con annessa educazione civica

Le parole dell’Azzolina sulla pagella

“Un cambiamento che abbiamo deciso in Parlamento – spiega la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – mettendo al centro l’idea che la valutazione, in particolare su quella fascia di età, debba essere quanto più possibile chiara e rappresentativa del percorso fatto, dei miglioramenti conseguiti, degli obiettivi raggiunti”.

L’ordinanza con le indicazioni operative per le scuole e le linee guida collegate saranno ora inviate al Consiglio superiore per la Pubblica Istruzione per il parere definitivo. 

Il giudizio descrittivo di ogni studente sarà riportato nel documento di valutazione, ovvero la pagella, e sarà riferito a quattro differenti livelli di apprendimento.

I nuovi giudizi per le elementari

Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note. Mobilita una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.

Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo. 

Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.

In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”