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Angela da Mondello contro Mediaset: “Abbandonata da loro, mi avevano promesso un lavoro”

Angela da Mondello rilascia un’intervista all’Ansa. Già la notizia fa ridere così. Addirittura in questa sorta di sfogo rivolto a Mediaset e al suo fantomatico ex agente Lele Mora dichiara di sentirsi profondamente abbandonata. Si sente tradita e non valorizzata a dovere.

La palermitana da qualche settimana non si è vista più in alcun tipo di salotto televisivo, perchè a fare da passaggio di testimone, per la quota “palermitani trash”, ci ha pensato una coppia divenuta celebre per un tradimento all’Hotel Eufemia.

Da un momento all’altro gli autori non si sono fatti più sentire“, racconta così Angela da Mondello l’ultima volta che ha ricevuto risposta dagli autori di Live non è la D’Urso. Agli autori Angela Chianello avrebbe anche mandato la copia di questo contratto con Lele Mora.

Angela da Mondello contro Mediaset

Dopo messaggi senza risposta e chiamate perse, decide di presentarsi senza invito davanti gli studi di Mediaset, a Milano. E all’Ansa decide di raccontare: “La scorsa settimana, dato che dovevo fare una visita al San Raffaele, sono andata negli studi Mediaset. Dove il programma va in onda. Una volta lì, prima mi hanno fatto stare fuori al freddo per un’ora, poi un’autrice del programma mi ha trattato male. E inoltre mi ha detto di stare lontana perché c’è il Covid”.

La sua storia prosegue anche con dettagli pruriginosi: “Tra l’altro io e mio marito siamo disoccupati e da tutto questo non ci abbiamo ricavato nulla, se non un rimborso spese per l’ospitata al programma. Quando invece aveva ricevuto la promessa che avrebbero fatto un appello per trovare un lavoro a mio marito”.

La palermitana Angela Chianello avrebbe voluto chiarire meglio lo scontro a distanza con Lele Mora, che le ha proposto il contratto, e questo appello per un posto di lavoro. Nulla di fatto. E ora decide di sfogarsi con l’Ansa e con tutti i giornali che le chiederanno un’intervista.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”