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Come scrivere la tesi di Laurea. La Guida

COME SCRIVERE TESI DI LAUREA: UN PASSAGGIO CRUCIALE

Come se non fossero bastati gli esami, compresi gli inevitabili appelli impossibili da superare, il momento forse più difficile e che richiede maggiore impegno e dedizione nel corso della carriera universitaria è proprio al termine, quando bisogna scrivere un elaborato originale da discutere poi alla laurea: la celeberrima tesi. Spauracchio e timore di molti studenti, la tesi di laurea può in realtà risultare anche motivo di soddisfazione per uno studente, chiamato magari per la prima volta a redigere uno scritto articolato di propria mano. Ma perché ciò avvenga, sarà bene tenere presente qualche utile consiglio che indirizzi il vostro lavoro, perché la soddisfazione arriva logicamente da un lavoro ben fatto e, magari, svolto con una certa cognizione di causa.

COME SCEGLIERE L’ARGOMENTO DELLA TESI DI LAUREA 

Il primo passaggio è quanto di più ovvio ci possa essere: scegliere che cosa trattare nella propria tesi. Ovvio sì, ma non banale, perché sarà bene tenere presente alcuni alcuni aspetti: in primis si dovrà scegliere un argomento che interessa e che piacerebbe approfondire, in quanto sarà un lavoro impegnativo ed è dunque importante che risulti coinvolgente, ed inoltre una tematica gradita porterà a un atteggiamento più dinamico e propositivo anche con il vostro relatore. Contemporaneamente però dovrete considerare le competenze che possedete per affrontare l’argomento stesso, e quanto siano reperibili e accessibili i materiali per svolgere il lavoro.
Una volta trovato un settore che rispetti questi requisiti (interesse e accessibilità in senso lato), bisognerà cercare di focalizzarsi su un aspetto particolare dell’ambito stesso, magari meno trattato o approfondito, al fine di creare un lavoro il più possibile originale e allo stesso tempo non generico o dispersivo.

TESI DI LAUREA: IL MATERIALE

Una volta scelta la tematica su cui sviluppare il vostro elaborato bisognerà procurarsi il materiale da cui attingere. Un aiuto fondamentale in tal senso dovrebbe darlo il relatore, che può indicarvi alcuni materiali di sua conoscenza; ma se vorrete ampliare la vostra bibliografia, non esitate a cercare nei cataloghi di biblioteche ed emeroteche (dove troverete le riviste specializzate, generalmente più aggiornate delle monografie), o anche archivi in caso di necessità di documentazione storica (i quali spesso però richiedono formale richiesta d’accesso). Un ottimo trucco per scovare testi utili è anche quello di spulciare la bibliografia dei manuali di ordine generale per trovare qualche lavoro più specifico, oppure, usando mezzi più tecnologici, cercare sui cataloghi online: utilissimo l’OPAC (acronimo di Online Public Access Catalog), il catalogo informatizzato delle biblioteche che consente una ricerca secondo più criteri, comprese parole chiave e soggetti dei testi. In questo modo potreste trovare testi insospettabili che potrebbero rivelarsi utilissimi alla vostra causa.

La bibliografia dovrà quindi comprendere parecchie voci, librarie o digitali che siano. Attenzione però a non esagerare: i testi presenti andranno in qualche modo utilizzati o citati e, oltre all’aumento della mole di lavoro, il rischio è quello di allargare troppo il campo e andare fuori tema.

TESI DI LAUREA: IL LAVORO SUI MATERIALI

Dopo aver raccolto la bibliografia, che comunque potrà essere sempre ampliata a lavoro in corso, occorrerà iniziare a spulciarla: segnatevi in questa fase le parti più importanti per il lavoro che avete in mente, i passaggi da citare o quelli da cui attingere per sviluppare il vostro discorso. Segnatevi tutto a parte, comprese le informazioni bibliografiche da riportare nelle note (autore, titolo, editore, anno e luogo di pubblicazione, pagina della citazione se riportata letteralmente): sarà un lavoro un po’ lento, ma tornerà utilissimo durante la stesura.

Una volta approfondito il vostro argomento con tutto il materiale, iniziate a pensare a una possibile strutturazione del vostro lavoro, organizzando una scaletta in cui sviluppare i vari concetti e in cui inserire il materiale estrapolato dalle fonti.

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TESI DI LAUREA: LA STRUTTURA

A questo punto sarete pronti per iniziare a buttare giù le idee che avete sviluppato. Nonostante la tesi sia un elaborato personale e originale, da sviluppare un po’ come meglio si crede seppur in accordo con le indicazioni del relatore, è bene tenere a mente alcune parti strutturali più o meno fisse che dovranno essere presenti nella vostra tesi. Esse sono:

  • Frontespizio: in sostanza, quella che sarà la copertina, da ripetere nella prima pagina della tesi dopo una pagina bianca. Vi viene riportate l’università e il corso di studi, l’anno accademico, il titolo della tesi, il relatore e il candidato; in genere il modello da compilare è facilmente reperibile sui siti degli atenei.
  • Indice: vi si dovrà riportare tutti i titoli e sottotitoli, in formati diversi, e la rispettiva pagina.
  • Introduzione: parte cruciale, perché con ogni probabilità la commissione si fermerà proprio a indice, introduzione ed eventuali conclusioni: dovrà quindi essere una panoramica dell’argomento scelto, degli obiettivi di lavoro, dei metodi utilizzati per conseguirli e delle motivazioni dell’elaborato, da scrivere, paradossalmente, solo a tesi conclusa.
  • Corpo: il lavoro vero e proprio, la parte cioè in cui sviluppare il proprio discorso. E’ ovviamente la sezione più ampia e sarà dunque opportuno che sia divisa in capitoli e paragrafi: è infatti fondamentale la chiarezza espositiva, oltre alle argomentazioni. A sostegno di queste ultime, non lesinate con le citazioni prese dai vostri materiali (senza comunque che il lavoro diventi un semplice collage di lavori altrui!), utilizzando le virgolette in caso di frasi brevi, oppure riportando invece isolate le citazioni più lunghe (diminuendo anche il carattere e restringendo i bordi laterali); tutte le citazioni comunque dovranno essere supportate da una nota a piè di pagina che comprenda la informazioni del testo e la pagina in cui è riportata la citazione stessa.
  • Conclusioni: è in genere, com’è ovvio, l’ultimo capitolo della tesi, in cui riportare una discussione su quanto riportato nel corpo, le osservazioni e gli obiettivi che vi eravate prefissati all’inizio del testo. La presenza delle conclusioni non è imprescindibile, soprattutto per quanto riguarda le tesi letterarie e umanistiche che non necessariamente devono giungere a un risultato definito ed esplicitamente indicato.
  • Bibliografia: apparentemente un momento veloce e quasi scontato della tesi, in realtà necessita di tempo e attenzione, perché dovrà essere scritta all’insegna dell’ordine e della coerenza. Non c’è uno standard fisso sull’ordine in cui riportare i testi utilizzati, l’importante sarà mantenere sempre lo stesso criterio; chiaro che bisognerà riportare tutte le informazioni disponibili (autore con cognome e iniziale del nome, titolo, casa editrice, anno e luogo di pubblicazione, numero di edizione o ristampa), segnalando i casi in cui non sia possibile reperirle (con gli acronimi s. l., s. d., s. e. ad esempio, rispettivamente “senza luogo”, “senza data” e “senza editore”); importante inoltre ordinare i testi di uno stesso autore per ordine cronologico e riportare il curatore in caso di volumi collettivi (con la dicitura “a cura di”).

TESI DI LAUREA: CONSIGLI PER LA SCRITTURA

Essendo un testo di livello universitario, è chiaro come a essere valutata non sarà solo l’originalità e le argomentazioni della tematica, ma anche la forma. Tenete dunque presente le norme elementari di scrittura e impostazione del testo (margini giustificati, norme di punteggiatura, virgolette per menzioni e citazioni, corsivo per i titoli dei testi citati o le parole o espressioni in lingue straniere o non usuali). Pur non rispondendo a regole fisse, è da curare anche il formato e il paragrafo, in modo da rendere più leggibile il testo (interlinea, bordi, titoli e sottotitoli ecc.). Per quanto riguarda lo stile, è consigliabile usarne uno il più possibile chiaro e formale, senza inutili digressioni o figure retoriche ardite; da evitare anche i luoghi comuni e le ripetizioni, a meno di termini tecnici. Il vostro stile insomma dovrà essere accademico e curato, senza però cadere nelle eccessive enfatizzazioni.

Non è necessario presentare chissà quale corposo lavoro: sarà anzi preferibile presentare un testo meno lungo ma più coerente nei propri propositi, senza eccessive dilungazioni che lo rendano magari inconcludente. Ovviamente però la profondità del lavoro svolto sarà legata al tipo di tesi da presentare (triennale o magistrale) e all’argomento più o meno vasto.

Insomma, la tesi è sicuramente un lavoro impegnativo che richiederà tempo ed energie, ma tenendo presente queste indicazioni dovreste riuscire a organizzare molto meglio il vostro elaborato. Ora starà a voi, con la parte più “creativa” del lavoro, applicare questi semplici consigli per creare una tesi coi colpisca la commissione e, soprattutto, vi renda soddisfatti del vostro operato. (fonte: SOSStudenti)

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