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Cosa prevede il “piano Colao” per la scuola, università e ricerca


Sono previsti sei macro-settori e sei obiettivi che il piano per la fase 3 della task force guidata da Vittorio Colao ha individuato per il rilancio dell’Italia: un volume che il “comitato di esperti in materia economica e sociale” chiamati dal governo Conte ha definito come “Iniziative per il rilancio 2020-2022”.

  1. Le Imprese e il Lavoro, riconosciuti come motore della ripresa, da sostenere e facilitare per generare profonde innovazioni dei sistemi produttivi
  2. Le Infrastrutture e l’Ambiente, che devono diventare il volano del rilancio, grazie alla rapida attivazione di investimenti rilevanti per accelerare la velocità e la qualità della ripresa economica
  3. Il Turismo, l’Arte e la Cultura, che devono essere elevati a brand iconico dell’Italia, attraverso cui rafforzare sistematicamente l’immagine del Paese sia verso chi risiede in Italia, sia verso i cittadini di altri paesi.
  4. La Pubblica Amministrazione, che deve trasformarsi in alleata di cittadini e imprese, per facilitare la creazione di lavoro e l’innovazione e migliorare la qualità di vita di tutte le persone
  5. L’Istruzione, la Ricerca e le Competenze, fattori chiave per lo sviluppo
  6. Gli Individui e le Famiglie, da porre al centro di una società equa e inclusiva, perché siano attori del cambiamento e partecipi dei processi di innovazione sociale.

Un capitolo è dedicato alla scuola, all’università e alla ricerca.

Il comitato sottolinea come il problema principale è legato alle profonde differenze di qualità fra livelli di istruzione, percorsi formativi e aree territoriali. Già a 15 anni i nostri studenti mostrano livelli di apprendimento sistematicamente inferiori a quelli della media dei Paesi OCSE. L’indagine PISA 2018 mostra che i divari tra gli studenti dei licei e quelli degli istituti professionali non solo sono estremamente ampi, ma si sono ulteriormente dilatati nell’ultimo triennio. In aggiunta, i divari territoriali sono molti profondi, con il Sud e le Isole che presentano livelli di competenze del tutto inadeguati. Queste differenze creano problemi di equità e rendono inefficienti misure di carattere generale.

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Le azioni del piano Colao sono quattro:

  1. Aggiornare i raggruppamenti disciplinari e le classi di laurea favorendo l’interdisciplinarità della formazione e della ricerca.
  2. Modificare il dottorato di ricerca in modo da renderlo conforme agli standard internazionali.
  3. Semplificare alcuni aspetti della gestione dei fondi di ricerca competitivi
  4. Sviluppare un contratto nazionale dedicato per i ricercatori/docenti. Si propone anche di «creare un Fondo speciale per il “diritto alle competenze”, con l’obiettivo di contrastare il calo atteso delle immatricolazioni dovuto alla crisi sanitaria e incrementare il tasso di successo formativo e occupazionale degli studenti universitari.

Obiettivi da raggiungere con quattro azioni:

– Maggiore sostegno economico alle famiglie a medio-basso reddito
– Facilitazione dei percorsi di accesso alle risorse per il diritto allo studio universitario (bando unico nazionale e vincolo di erogazione anticipata delle borse)
– Sostegno alla residenzialità studentesca (ad es. voucher, riconversione di strutture alberghiere inutilizzate).

Il testo integrale (clicca qui)

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