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Covid, Palermo è zona rossa fino al 14 aprile: cosa si può e cosa non si può fare

Il presidente della Regione siciliana ha dichiarato Palermo zona rossa a causa del covid. L’ordinanza parte dalla mezzanotte di oggi e dura fino al 14 aprile compreso. Già oggi erano usciti i dati provvisori sull’andamento della pandemia nel capoluogo negli ultimi sette giorni con dati allarmanti.


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Palermo, infatti, ha superato la soglia critica dei 250 nuovi contagi per centomila abitanti calcolata sugli ultimi sette giorni. La decisione è stata presa dopo che il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in una nota inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci, ha chiesto “nel confermare le già rappresentate preoccupazioni in merito al trend in costante aumento del numero dei contagi sul territorio cittadino…, di valutare l’applicazione delle misure restrittive consentite dalle norme…, cosi’ come peraltro adottate in relazione ad altri Comuni della Regione”. Orlando nella missiva ha fatto riferimento, in particolare, alla “aumentata pressione in termini di accessi presso i nosocomi, nonché all’incremento di pazienti positivi presso le Usca dal 40% all’85% negli ultimi trenta giorni'”.

Palermo in zona rossa, cosa si può e cosa non si può fare

SPOSTAMENTI: Sarà vietato uscire da casa, se non per “comprovati motivi di lavoro, salute o necessità” da autocertificare. Divieto di spostamento dunque all’interno del proprio comune e ovviamente anche all’esterno o fuori regione, sempre che non sia giustificato e certificato. Le passeggiate sono consentite solo nei pressi delle proprie abitazioni. È sempre consentito il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza; è vietato, in ingresso ed in uscita, il transito per raggiungere le seconde case (abitazioni non principali). È permesso il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza, per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni o servizi essenziali, raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti. Rimane consentito il transito, in entrata ed in uscita, per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali e le attività imprenditoriali non differibili connesse al ciclo biologico di piante.

SCUOLA: Le scuole resteranno aperte solo fino alla prima media. Restano in presenza le lezioni per gli studenti disabili. Per tutte le altre scuole, compresa l’Università, le lezioni resteranno a distanza.

NEGOZI, BAR, RISTORANTI E ALTRE ATTIVITÀ: Chiusi i negozi di calzature e abbigliamento (tranne quelli per bambini) e i centri commerciali, aperti i negozi di generi alimentari, le edicole e altri beni di prima necessità, dalle farmacie alle tabaccherie ai prodotti di elettronica e le librerie. Asporto e domicilio in bar e ristoranti, il primo solo fino alle 18. Stop ai mercati, a parte quelli di prodotti alimentari. Niente parrucchieri né barbieri. I cinema, i teatri, le palestre e le piscine restano chiusi come avviene ormai da mesi.

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