20 Luglio 2025

In questo Borgo in Sicilia Ercole incontra il barocco: Viaggio nella perla nascosta dell’entroterra

Questo Borgo nell’entroterra della Sicilia diventa città d’arte: storia greca, chiese barocche e panorami unici da scoprire passo dopo passo.

Agira
Agira – Fonte:Archivio interno

Su un’altura che domina l’entroterra siciliano, esiste un luogo dove mito e storia si intrecciano in ogni pietra, gli echi dei Greci convivono con il canto delle campane barocche e, al tramonto, l’Etna appare come un faro di lava all’orizzonte. In questo borgo sospeso tra cielo e colline, il silenzio dei vicoli medievali è rotto solo dal vento che scivola sui tetti in coppi e dal profumo del pane caldo che esce dalle antiche botteghe.

Un patrimonio artistico e paesaggistico ancora poco esplorato la rende la destinazione in una nuova “città d’arte” pronta a sorprendere chiunque varchi le sue porte. Passeggiando tra resti greco-romani, chiese normanne e palazzi nobiliari dallo stucco dorato, il visitatore scopre un museo diffuso a cielo aperto, custodito con orgoglio da una comunità che considera l’ospitalità un dovere sacro.

Dall’antica Agyrion all’età romana

Fondata, secondo la leggenda, ancor prima della guerra di Troia, Agira sorge dove i Greci eressero Agyrion, punto strategico che dominava le rotte interne dell’isola. Le cronache di Diodoro Siculo — illustre figlio della città — raccontano il culto di Eracle e Iolao, celebrato ogni anno con giochi aperti persino agli schiavi, un’eccezione assoluta per l’epoca. Con i Romani, la prospera Argyrium divenne città stipendaria e coniò monete raffiguranti l’eroe greco.

Dal Medioevo al Barocco

L’arrivo del monaco orientale San Filippo (VII-VIII sec.) trasformò Agira in un centro spirituale di primo piano: la sua lotta contro i demoni è ancora rievocata nelle tradizioni locali. In età normanna l’antico cenobio divenne abbazia benedettina, mentre i sovrani aragonesi inserirono il borgo nella prestigiosa Camera Reginale. Dopo il terremoto del 1693, la ricostruzione barocca lasciò in eredità palazzi nobiliari e nuovi altari, dando alla città l’aspetto scenografico di un presepe di pietra.

Cosa vedere ad Agira oggi

  • Castello normanno-svevo (quota 824 m): resti di torri e mura che regalano un panorama a 360 gradi su Etna, Nebrodi, Madonie e laghi Pozzillo e Sciaguana.
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore: la parrocchia più antica (XII-XIII sec.) con croce dipinta del XV secolo e colonne a capitelli romanici.
  • Chiesa del SS. Salvatore: reliquiario di San Filippo, mitria del XVI secolo e rarissima arca santa ebraica del 1454, testimonianza della storica Giudecca.
  • Abbazia di San Filippo – Santa Maria Latina: argenti di Pietro Juvarra, coro ligneo di Nicola Bagnasco e un archivio con oltre 700 pergamene medievali.
  • Cimitero di Guerra Canadese: memoria della campagna di Sicilia del 1943, meta di turismo della memoria.
  • Centro storico medievale: vicoli a gradoni, astraci fioriti e scorci instagram-friendly fra i quartieri Rocche e Diodorea.
  • Riserva naturale Vallone di Piano della Corte: sentieri botanici tra querce e orchidee, ideale per trekking soft tutto l’anno.

Esperienze da non perdere

  • Assaggiare bummuli e quartare riempiti di olio locale, eredi degli antichi stazzuna in terracotta.
  • Partecipare alla Festa di San Filippo (maggio) con l’antico rito dell’“incatenamento del demonio”.
  • Degustare “nziru” di grani antichi e dolci alle mandorle nelle pasticcerie storiche del corso.
  • Visitare la Biblioteca Comunale (1826) con incunaboli e cinquecentine uniche in Sicilia.

Come arrivare e quando andare

Agira si raggiunge in auto dall’autostrada A19 (uscita Agira) in 45 minuti da Catania Fontanarossa e 90 minuti da Palermo. Primavera e autunno offrono temperature ideali per visitare chiese e sentieri; in inverno la vista sull’Etna innevata è impagabile, mentre l’estate regala tramonti dorati sulle colline dell’Erei.

Agira, fresca di titolo di città d’arte, è pronta a conquistare i viaggiatori in cerca di autenticità: un luogo in cui mito greco, spiritualità medievale e paesaggi etnei convivono armoniosamente. Pianifica ora la tua visita e scopri uno dei segreti meglio custoditi della Sicilia interna.

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