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La Superlega naufraga in 48 ore, club inglesi e italiani fuori dal progetto: ecco cosa è successo

La Superlega si blocca dopo l’uscita dal progetto dei sei club inglesi: Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Tottenham e Liverpool.

Nella notte i soci fondatori ne prendono atto e con un comunicato congelano tutto, spiegando che la Superlega “dovrà essere rimodellata”. E dopo le squadre inglesi, quindi, hanno fatto un passo indietro anche le tre spagnole (Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid) e le italiane (Juventus, Inter e Milan).

Il progetto è naufragato in sole 48 ore. Dopo la decisione delle squadre inglese anche le italiane hanno fatto la loro scelta. “Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall’Inter” hanno comunicato fonti neroazzurre alla fine della riunione d’urgenza dei 12 club fondatori del progetto.

Protesta dei tifosi della Juventus contro la Superlega. “La nostra storia non va infangata, barattata e commercializzata”, si legge su uno striscione del Viking, gruppo ultrò bianconero, comparso sui cancelli dell’Allianz Stadium di Torino nella notte. “Noi siamo la Juventus Fc. No alla Superlega…Vergognati!”, si legge ancora sullo striscione, che in queste ore sta facendo il giro dei social e che sembra riferito al presidente del club Andrea Agnelli.

La replica della Superlega: “Il calcio necessita di un cambiamento”

“La situazione attuale nel calcio europeo necessita di un cambiamento. Una nuova competizione serve perche’ il sistema non funziona, la nostra proposta e’ pienamente conforme alle leggi. Ma alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto”. Lo afferma, in sintesi, la Superlega nella bozza di una nota ufficiale circolata in nottata.

“La European Super League – si legge – è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo necessiti di un cambiamento. Proponiamo una nuova competizione europea perche’ il sistema esistente non funziona. L’obiettivo della nostra proposta è quello di permettere allo sport di evolvere e allo stesso tempo generare risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, compresi gli aiuti per superare le difficoltà finanziarie a cui è andata incontro l’intera comunità calcistica a causa della pandemia. Inoltre, la nostra proposta fornirebbe agli stakeholder del calcio contributi di solidarietà significativamente migliorati”.

“Nonostante l’annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa delle pressioni esercitate su di loro – aggiunge la nota -, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente conforme alle leggi e ai regolamenti europei, come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale che tutela la Super League dalle azioni di terzi”.

“Alla luce delle circostanze attuali – conclude -, valuteremo i passi più opportuni per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i contributi di solidarietà per l’intera comunità calcistica”. 

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