Home

Mille posti in più in Medicina, gli studenti Unipa: “E chi non riesce a specializzarsi?”

Il Miur punta ad un aumento dei posti in Medicina per non ripetere gli errori della pandemia. Così si vengono ad aggiungere 1.000 aspiranti camici bianchi, arrivando ad un totale di 14.020 studenti in tutta Italia per l’anno 2021. Ma ancora resta il problema delle specialistiche.

Pochi giorni fa sono usciti i decreti con i posti messi a bando con i test d’ingresso 2021, previsti per il 3 settembre in contemporanea in tutta Italia. All’orizzonte una nuova prospettiva: quasi mille posti in più (precisamente +948), passando dai 13.072 del 2020 – quando già era arrivato un incremento di circa 1.500 posti rispetto a dodici mesi prima – ai 14.020 di quest’anno (+7,3%).

Però se ad un lato aumenta la speranza per coloro che sognano di diventare medici, dall’altra parte con questo aumento si marca ancora di più il divario tra coloro che, dopo la laurea a ciclo unico, non riescono ad entrare in specialità, bloccando di fatto la propria formazione.


Leggi anche: Giovane medico siciliano consegue la prima certificazione internazionale in diabetologia


Gli studenti Unipa: “Si pensi anche a chi non accede in specialità”

In merito gli studenti di Medicina dell’Università di Palermo hanno le idee chiare: è giusto avere nuovi posti, ma allo stesso tempo è giusto che tutti coloro che accedono al corso abbiano il diritto di specializzarsi. “Così si formano solo dei medici a metà, l’Italia oggi ha bisogno di medici specializzati”, dichiara così Giuseppe Sapienza, rappresentante studentesco del gruppo Vivere Medicina Palermo.

“Se a settembre si immatricoleranno 14.020 studenti di Medicina, tra 6 anni a questi futuri medici va garantito un percorso di formazione post-lauream: scuola di specializzazione o corso di medicina generale. Ad esempio il 20 luglio si terrà il concorso nazionale per l’ingresso alle scuole di specializzazione: 22.622 partecipanti per 17.600 borse. Ciò significa che circa 5 mila medici non potranno proseguire il percorso formativo. E inoltre non potranno accedere poi al sistema sanitario nazionale“.

E aggiunge sempre Sapienza: “Ad oggi un dato è evidente. I medici ci sono, mancano gli specialisti. Il numero delle borse è stato negli ultimi anni progressivamente aumentato. Ma resta ancora insufficiente sia per garantire una formazione specialistica e per colmare il fabbisogno di specialisti.


Potrebbe interessarti

Brioscià

Palermo, chiudono le gelaterie Brioscià: 30 lavoratori a spasso


Condividi

Post correlati

A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”