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Palermo, carabinieri no-vax irrompono nell’hub vaccinale e protestano

Protesta di carabinieri e avvocati no vax all’hub del Centro commerciale La Torre, a Palermo, dove si sono registrati momenti di tensione. A generare scompiglio sono state quattro persone, tre uomini e una donna, una delle quali non voleva assolutamente indossare la mascherina. Due hanno dichiarato di essere avvocati, altri due hanno asserito di essere carabinieri. È accaduto nel pomeriggio. Secondo quanto apprende Italpress, due appuntati dei carabinieri e due avvocati si sarebbero recati presso l’hub vaccinale. Nel corso dell’intervista preliminare da parte del personale sanitario, qualificandosi come carabinieri, due delle persone avrebbero formulato – pretestuosamente – alcune domande sulla composizione chimica e sulle modalità di conservazione dei vaccini.

 Il responsabile dell’hub avrebbe allertato il 112 e sul posto è intervenuta la Polizia di Stato che ha identificato i militari e gli avvocati – poi allontanatisi spontaneamente – e sta valutando eventuali responsabilità sull’ipotesi di interruzione di pubblico servizio. I due carabinieri erano stati invitati dall’Arma a regolarizzare la loro posizione sull’obbligo vaccinale. La direzione aziendale dell’Asp di Palermo, appresa la notizia, ha espresso la “massima solidarietà al Responsabile ed agli operatori dell’Hub vaccinale del centro commerciale La Torre ostacolati oggi nel loro lavoro dallo scompiglio generato da quattro no vax”.

“Siamo vicini ai nostri dipendenti che con grande spirito di servizio stanno assicurando le vaccinazioni in modalità Open Day – si legge in una nota della Direzione dell’Asp – condanniamo qualsiasi forma di protesta o di provocazione che venga inscenata in un luogo deputato a prestazioni sanitarie di grandissima importanza in un momento in cui contagi stanno aumentando quotidianamente. Solo la vaccinazione può liberarci da una pandemia che da due anni condiziona le nostre vite. Non saranno, comunque, proteste o provocazioni a farci abbassare la guardia o modificare il nostro impegno”.

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