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Palermo, corre di notte al buio e sbatte contro una pensilina dell’Amat: finisce in ospedale

Ritorna nella cronaca cittadina il tema dell’illuminazione urbana. E questa volta a pagarne le cosenguenze è una palermitana di 51 anni.

Una jogger è inciampata durante una sua normale corsa di giornata, contro una pensilina dell’Amat, non vista per mancanza di illuminazione, in via Perpignano. L’evento è accaduto nelle vicinanze di Viale Regione Siciliana.

Ieri sera, mentre stava camminando a passo veloce, la signora è finita contro l’ostacolo in ferro battendo le ginocchia sul marciapiede. Il tratto di strada, all’altezza di via D’Aquino, è da anni totalmente al buio e senza un adeguato sistema di illuminazione. Questo brutto incidente ha portato la 51enne Monica D’Annabile all’ospedale. Per lei nulla di grave, solo dei piccoli dolori.

Il racconto della donna che ha sbattuto contro la pensilina dell’Amat

Monica D’Annabile, la vittima di questo scontro, ha deciso di raccontare i fatti e di denunciare la scarsa illuminazione alla sezione di Repubblica Palermo.

“Ho un’ernia sulla colonna vertebrale – spiega Monica D’Anniballe – e l’ortopedico mi ha consigliato di fare passeggiate per rafforzare la muscolatura. Abito a pochi metri dal luogo in cui sono caduta e mentre camminavo con passo spedito, non ho visto la sbarra in ferro della pensilina. Erano le 19,30 circa e la strada non è illuminata”.  

La donna è stata soccorsa da un residente ed un ciclista che si trovava al passaggio. Non sarebbe la prima volta che qualcuno inciampa proprio in quel punto. “Mi hanno detto che prima di me, altre tre persone sono inciampate finendo sull’asfalto”. Per la donna, che lavora come assistente in uno studio notarile, stampelle e qualche giorno di riposo.

La donna è stata soccorsa da un residente ed un ciclista che si trovava al passaggio. Non sarebbe la prima volta che qualcuno inciampa proprio in quel punto. “Mi hanno detto che prima di me, altre tre persone sono inciampata finendo sull’asfalto”. Per la donna, che lavora come assistente in uno studio notarile, stampelle e qualche giorno di riposo.

Infine dichiara la palermitan: “Mi è finita bene. Ma è doveroso che si provveda al più presto, quantomeno a ripristinare l’illuminazione pubblica”. 


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”