«In riferimento alla critica situazione economica che si sta delineando al Cupa per il finanziamento dell’attuale offerta formativa del Polo Universitario di Agrigento e ad alcune imprecise dichiarazioni apparse sugli organi di informazione, ritengo necessario precisare la visione del decentramento che questa Università ha sempre portato avanti non solo con un serio impegno dei docenti e del personale, ma anche investendo cospicue risorse nella qualità dei corsi di studio».
Così ha scritto il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, in una lettera inviata al presidente, al Consiglio di Amministrazione e ai soci del Cupa (Consorzio Universitario Provincia di Agrigento) e al Sindaco di Agrigento.
«La recente nomina del presidente del Polo Universitario di Agrigento, con delega ad essere autorevole rappresentante dell’Ateneo di Palermo presso la sede di Agrigento è un chiaro segnale di attenzione e volontà di rafforzamento del Polo di Agrigento nel rapporto sempre più stretto e collaborativo tra Università di Palermo e Cupa.
Negli ultimi anni, anche a seguito della nuova Convenzione Quadro, è stato istituito un tavolo tecnico permanente coordinato dal mio Delegato al Decentramento che non solo ha sempre lavorato al superamento delle criticità emergenti, ma ha proficuamente agito per una migliore specializzazione dell’offerta formativa in funzione delle vocazioni e delle risorse del territorio e per un adeguamento dei rapporti convenzionali nel perseguimento del miglior beneficio sia per l’Ateneo che per il Cupa.
L’Ateneo ha investito il proprio prestigio e le migliori risorse umane per assegnare alla sede di Agrigento alcuni progetti di ricerca internazionale, tra i quali i Progetti Italia-Tunisia e le più recenti iniziative a supporto della gestione dei nuovi fenomeni migratori, a conferma di una visione del Polo di Agrigento come sede prestigiosa delle attività didattiche e di ricerca di questo Ateneo.
Infine, per quanto riguarda la compartecipazione economica ai costi diretti del decentramento, è opportuno precisare che non solo questa Università ha aggiornato la Convenzione Quadro per ridurre al 35 per cento il contributo del Cupa ai costi dei docenti di riferimento obbligatori per poter attivare un corso di studi, ma che essa si fa carico interamente dei costi stipendiali degli altri docenti di ruolo che compongono l’offerta formativa dei corsi di studio di Agrigento, portando la reale contribuzione finanziaria del CUPA ad una cifra che oscilla tra il 15 e il 18 per cento dei costi reali».
«Ritengo ingenerose, forse frutto di ridotta informazione, le critiche all’Università di Palermo e il sospetto che essa non sia impegnata in maniera forte, evidente e concreta nella qualità ed economicità dei corsi di studio di Agrigento. Sono certo – conclude il Rettore – che, anche attraverso il lavoro del Tavolo tecnico permanente, si potrà arrivare ad una soluzione di qualità delle attuali criticità economiche di cui soffre il Cupa per alcune decisioni dei Soci e per una incertezza contributiva da parte della Regione, eventualmente anche intervenendo in sinergia sulla rimodulazione e riduzione dell’offerta formativa ritenuta utile, efficace e sostenibile ad Agrigento»