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Google ricorda Sudan, l’ultimo rinoceronte bianco morto

Google nel suo doodle, ovvero la copertina del motore di ricerca, ha deciso di dedicare un pensiero all’ultimo rinoceronte bianco dell’Africa. Sudan (il nome datogli dai ricercatori) era l’unico maschio tra i tre rinoceronti della sua sottospecie. Ad oggi l’estinsione sembra quasi certa e fatale per i rinoceronti bianchi. E a piangerne è il Kenya, che per secoli, tra i suoi territori ampi e liberi, ha fatto da dimora per questa specie così particolare.

Google ha cercato di ricordare Sudan, morto nel 2016, a causa di complicanze dovute all’età. La colorazione dell’animale in realtà non è bianca ma grigiastra, e dipende anche dal fango nel quale si rotola: la pelle è infatti dello stesso colore del rinoceronte nero. Per secoli questi animali hanno vissuto incontrastati e liberi nell’Africa centrale.

La storia del rinoceronte

Quando è morto Sudan aveva 45 anni e aveva raggiunto già la sua tarda età. Era già diventato molto sofferente. Gli fu praticata l’eutanasia per complicazioni. Dal 2009 viveva all’interno della riserva naturale di Ol Pejeta, nel distretto di Laikipia, Kenya. La sua cattura venne nel 1975, all’età di due anni, nel parco nazionale di Shambe, in Sudan, e trasportato allo zoo cecoslovacco di Dvůr Králové. Sudan, diventato padre di tre meravigliosi cuccioli, nel dicembre 2009 si trasferì in Kenya nell’ambito del programma biologico e di allevamento Last Chance To Survive. L’obiettivo: mantenere una specie di cui erano rimasti pochissimi esemplari in vita. Ma tutti i molteplici tentativi di fare accoppiare Sudan nella riserva naturale di Ol Pejeta fallirono. Il programma sta continuando con i tentativi di fecondazione in vitro. La scienza sta facendo di tutto affinchè non accada l’inevitabile: l’estinsione della specie. Oggi rimangono in vita esclusivamente due esemplari femmine.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”